Cinema

Nel week-end al NuovoFilmStudio di Savona: “Foxtrot – La danza del destino (Foxtrot)”

Nel week-end al NuovoFilmStudio di Savona: \"Foxtrot - La danza del destino (Foxtrot)\"

 

NuovoFilmStudio/Officine Solimano/Piano terreno
Piazza Rebagliati, Savona
Circolo ARCI

Foxtrot – La danza del destino (Foxtrot)
di Samuel Maoz, con Lior Ashkenazi, Sarah Adler, Jonathan Shiray – Israele/Francia/Germania/Svizzera 2017, 113’

Leone d’argento – Gran Premio della Giuria alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2017.

ven 23 marzo (18.00 – 21.15)
sab 24 marzo (17.30 – 20.30 – 22.30)
dom 25 marzo (15.30 – 17.30 – 20.30 – 22.30)
lun 26 marzo (15.30 – 20.30)

Israele, non appena tre giovani ufficiali suonano alla sua porta, Dafna capisce subito cosa sono venute a dirle, e cade a terra priva di sensi. Messa sotto sedativi, il peso della tragedia ricade interamente sulle spalle del marito Michael. Al vortice di rabbia che lo assale si sostituirà presto una di quelle svolte del destino tanto incomprensibili quanto le assurde esperienze provate dal figlio sotto le armi…

Il regista Samuel Maoz torna a Venezia, dopo la meritata Palma d’oro ottenuta con Lebanon nel 2009, e lo fa con un’opera ambiziosa dai mille volti. Maoz, ex carrista dell’esercito israeliano durante il primo conflitto libanese del 1982, sottolinea con forza quanto la guerra non si combatta solo sul campo di battaglia, ma anche tra le mura domestiche, dove ogni genitore attende angosciato il ritorno del figlio. Ne esce fuori un’opera coraggiosa, scandita in tre atti, intimista, ma comunque capace di attaccare esplicitamente una società fondata sulla violenza. La prima parte affronta il dolore, la tenebra che avvolge una famiglia dopo aver scoperto che il loro Jonathan non c’è più. Una riflessione così disperata da accostare, come ci spiega il protagonista, le nostre vite al foxtrot, quel ballo che, nonostante tutti gli sforzi, ci riporta sempre al punto di partenza. All’improvviso lo stile cambia e l’umorismo nero impera, con il chiaro intento di denunciare un’istituzione che mette i giovani dietro a una mitragliatrice senza spiegare il perché. La pellicola ha il pregio di osare, di spingersi oltre il limite per scommettere su generi diversi e far discutere. Al punto che la speranza, con un briciolo di ottimismo, fa capolino nel terzo atto, dove le risate intelligenti lasciano il palco alla forza delle emozioni. E “Foxtrot” respira, è pieno di vita, anche nel raccontare il dramma di questo presente.

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