Arresto convalidato

Migrante accoltellato a Savona: per l’aggressore anche l’accusa di tentato omicidio di un carabiniere

In manette è finito un richiedente asilo 21enne, oggi ha fatto scena muta nell'interrogatorio davanti al gip

Tribunale Savona

Savona. Ha fatto scena muta e quindi non ha spiegato perché sabato sera ha brutalmente aggredito il ventiseienne senegalese Fode Bayo con sei coltellate all’interno di una casa di accoglienza gestita dalla Fondazione l’Ancora in via Fontanassa a Savona. Questa mattina Mandjan Konate, il richiedente asilo di 21 anni, originario della Guinea, ha preferito infatti avvalersi della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari Fiorenza Giorgi.

Tra l’altro la posizione del giovane si è ulteriormente aggravata visto che la Procura gli contesta l’accusa di duplice tentato omicidio per aver cercato di colpire con due coltellate anche uno dei carabinieri della compagnia di Savona intervenuto nell’appartamento di via Fontanassa dove si era appena consumato il grave fatto di sangue. Fortunatamente il militare indossava il giubbotto anti proiettile che ha attutito i fendenti ed evitato che potesse ferirsi, ma per gli inquirenti è chiaro che Konate avesse la volontà di accoltellare anche lui.

Dopo aver convalidato l’arresto, il gip ha poi confermato per il ventiseienne la misura cautelare in carcere come richiesto anche dal pubblico ministero. Al termine dell’udienza, collegandosi proprio a questo caso di cronaca, il giudice Giorgi ha voluto rivelare un episodio che le è successo nelle ultime ore: “Ho ascoltato per strada due persone che parlavano di questo avvenimento e una ha commentato ‘finché si ammazzano tra di loro mi sta bene, basta che non ammazzino noi’. Ecco a queste persone vorrei dire perché non pensano a chi era l’uomo che ha ucciso la moglie a Terzigno oppure il militare che ha sparato alle figlie. Non esiste dire che loro sono cattivi e noi buoni. Bisogna preoccuparsi sempre se qualcuno fa del male ad un altro perché siamo tutti esseri umani”.

Il senegalese ferito è ancora ricoverato all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e, vista la gravità delle ferite alla schiena e al collo, i medici temono che possa rimanere paralizzato.

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