Giustenice. “A cinque giorni dal voto, fatte le opportune analisi, mi pare doveroso al fine di non ingenerare confusione, fornire alle parti di elettorato che, anche a Giustenice, come in tutti i comuni della Valmaremola hanno premiato la Lega e di conseguenza il centrodestra, riconoscerne il merito di chi si è impegnato ma, soprattutto di chi ha messo la croce nella cabina elettorale il 4 marzo”.
Parola di Ivano Rozzi ex sindaco e attuale capogruppo della lista civica “Per Giustenice”, che ha voluto analizzare il voto degli italiani, e in particolare degli abitanti di Giustenice, alle ultime elezioni politiche 2018.
“Sono in qualche modo stato invitato a fare ciò da quanto vedo accadere in questi primi momenti, dove alcuni corrono allo smarcamento dalla compagine sconfitta del centrosinistra e altri si aggregano al carro vincitore, – ha proseguito Rozzi. – Precisiamo subito che in un contesto dove non esistono segreterie e dove i reggenti politici locali sono autodeterminatisi o indicati quali ‘reggenti’ la conta dei voti non è cosa semplice. Ovvio però che in questi piccoli comuni la passione venatoria e le attività rurali hanno prevalso con un voto alla Lega (centrodestra), a cui si è aggiunto in larga misura il contesto imprenditoriale svilito e penalizzato da tassazioni da paesi sotto ricatto, inoltre sono state riconosciute dal mondo venatorio le posizioni regionali e anche provinciali prima dei suoi rappresentanti Bruzzone e Ripamonti e la linea politica nazionale sulla questione caccia /armi e legittima difesa”.
“La gente di questi comuni voleva votare, aveva il desiderio di esprimere come accaduto nel passato il disappunto per politiche lontane e incomprensibili, carenti di sicurezza e penalizzati dall’assenza di attenzioni al mondo rurale del nostro entroterra messe in atto da una classe politica nata dapprima per il mondo operaio e trasformatasi poi in classe bancaria e finanziaria. Noi, come ho scritto già nei giorni precedenti il voto, abbiamo ora sull’immediato territorio l’onorevole Sara Foscolo che l’ha spuntata sul rappresentante del Pd Luigi De Vincenzi plurisponsorizzato in larga parte dalle amministrazioni comunali attuali dove non saranno certamente sfuggiti i rassemblemant (incontri politici- contatti- bicchierate augurali ecc..) che incautamente a volte su Facebook compaiono tenutisi nei mesi passati e neppure nei giorni precedenti il voto”.
“Allora a conclusione mi rivolgo in primis ai miei concittadini ringraziandoli per il contributo spontaneo fornito al risultato di vittoria del centrodestra , mi rivolgo anche a quanti con il voto al M5S hanno comunque dimostrato disappunto per una politica che non era più sostenibile e sopportabile dal ceto medio e dalle popolazioni dei piccoli comuni , spostando parte del voto verso la bocciatura di una classe politica governativa arrogante e fintamente sicura di se. Infine mi rivolgo agli eletti del nostro Collegio dicendo loro che è tempo di lavorare anche per il territorio, di cercare di dare ascolto e voce ai tanti bisogni. Di costruire subito perchè il voto amministrativo di queste comunità è vicino e bisogna creare la vera base in quanto il traino nazionale , come abbiamo visto accadere al PD , non può offrire garanzia certa. Quindi ascoltare tutti è bene ma distinguere la lana dalla seta è doveroso e opportuno”, ha concluso l’ex primo cittadino.