Rischio concreto

Gestione idrica e depurazione del ponente savonese, quale il futuro? La Provincia: “Si rischia il commissariamento”

Nel palazzo della Provincia di Savona è andato in scena un incontro sulla depurazione e sulla gestione idrica integrata

Sopralluogo cantiere depuratore Albenga
Foto d'archivio

Savona. È andato in scena questa mattina, nel palazzo della Provincia, a Savona, un incontro che ha visto protagoniste le tre società pubbliche savonesi Sca Srl, Servizi Ambientali e Consorzio Depurazione Acque Savonese, la Provincia, nella persona del vicepresidente Luana Isella, e il primo cittadino di Albenga Giorgio Cangiano.

Due le tematiche chiave al centro del tavolo di discussione. In primis la depurazione di Albenga, dove sono in corso i lavori di realizzazione del nuovo grigliatore, ma dove allo stesso tempo sono sorti problemi relativi all’allaccio con il depuratore di Borghetto (alcuni tubi, situati nella zona di Borghetto, non sarebbero in grado di reggere la portata dei flussi, in particolare in estate, e sarebbero necessarie alcune modifiche e accorgimenti tecnici).

Ma la problematica sicuramente più rilevante è dovuta alla mancanza del gestore unico per l’Ato1, che potrebbe nascere dalla fusione tra le tre società pubbliche savonesi. Ma se questa non dovesse avvenire entro il 15 aprile (termine limite imposto dalla Regione) si rischierebbe il commissariamento.

“Come Provincia rappresentiamo l’ente super partes. Siamo stati incaricati dalla Regione per la redazione del piano unico e per l’affidamento al soggetto unico che si occuperà dell’Ato1. Questa mattina è stata fatto un punto della situazione e sono fiduciosa che si possa trovare una soluzione entro la data predefinita per proseguire con la gestione pubblica”, ha spiegato il vicepresidente della Provincia Isella.

Se al contrario, invece, la soluzione non si dovesse trovare entro i termini stabili, potrebbe scattare il commissariamento, con conseguente gara pubblica indetta dalla Regione. L’esito dell’eventuale procedura pubblica, inoltre, potrebbe ovviamente portare anche al passaggio da una gestione pubblica dell’acqua ad una gestione privata.

“La nostra volontà è quella di portare a termine tutti gli allacci, ma è necessario che prima si trovi un soggetto unico per la gestione idrica pubblica del ponente savonese. Vogliamo concludere al meglio questo percorso epocale per la città di Albenga, che eviterebbe al Comune di incorrere in sanzioni europee ma, soprattutto, rappresenterebbe un grande atto di civiltà e responsabilità”, ha commentato il sindaco di Albenga Giorgio Cangiano.

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