Finale Ligure. Apertura straordinaria durante il ponte di Pasqua per le visite libere nel percorso museale del palazzo del tribunale, a partire dal 29 marzo e fino al 3 aprile secondo i seguenti orari: dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, anche il sabato e la domenica. La visita guidata con il curatore dell’allestimento museale invece è prevista per lunedì 2 aprile (orario: dalle 10 alle 11,30 e dalle 11,30 alle 13).
“Settecento anni di storia, arte e vicende umane raccontate attraverso il Percorso Museale del Palazzo! Allestimenti suggestivi, installazioni multimediali e pannelli esplicativi per scoprire aspetti del tutto sconosciuti del nostro passato: marchesi, repubbliche, regine, tribunali, carceri, briganti e pretori”, hanno spiegato gli organizzatori.
Il percorso museale del palazzo del tribunale, progetto promosso dalla Compagnia San Paolo e dal Comune di Finale Ligure, ideato ed organizzato dall’associazione Baba Jaga in collaborazione con il Cai è allestito all’ultimo piano dell’antico palazzo dell’ex tribunale di Finalborgo, capitale del Marchesato del Finale durante il medioevo e l’età moderna.
L’edificio, uno dei più pregevoli esempi di architettura civile della Liguria di Ponente, è stato sede di amministrazione giudiziaria dal 1311 al 2013. In 700 anni di storia si sono sovrapposte opere d’arte e stili architettonici ancora oggi visibili sulla facciata e nelle stanze interne occupate attualmente dal Teatro delle Udienze e da associazioni del territorio.
Il percorso del museo è articolato in diverse postazioni che permettono al visitatore di esplorare gli ampi locali un tempo sede del tribunale mandamentale (cui erano correlate le carceri di Finalborgo), della Pretura e del giudice di pace.
“Grazie ad allestimenti e installazioni che approfondiscono sia il tema dell’amministrazione della giustizia che quello della salvaguardia del territorio dal punto di vista giuridico, arte, storia e aspetti poco noti della vita quotidiana dell’ex Marchesato del Finale riemergono dalle nebbie del passato per sottolineare come l’evoluzione del palazzo sia l’esempio più importante e visibile delle mutazioni sociali di un intero territorio.
Non si tratta di un museo canonico ma un curioso esempio di riqualificazione in ambito culturale che tiene conto sia dell’importanza del palazzo che delle esigenze delle associazioni operanti sul territorio e che in esso trovano ospitalità, in un’ottica di sinergia e collaborazione che permetta di godere appieno degli spazi”, hanno concluso gli organizzatori dell’iniziativa.