Accordo territoriale

Confabitare: “Il Comune di Savona approvi i canoni moderati, rendere più facili gli sconti fiscali”

I chiarimenti dell'associazione dei proprietari immobiliari

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Savona. Confabitare Savona si sta muovendo al fine che anche il Comune di Savona approvi i nuovi canoni concordati così come da decreto-legge del 16 gennaio 2017. Al fine di rendere più chiari i criteri inerenti gli sconti fiscali.

Il presidente di Confabitare Savona Roberto Giannecchini chiarisce la ragione del decreto del 16 Gennaio 2017, e quanto successivamente chiarito dal Ministero in tema di diritto agli sconti fiscali: “Per gli sconti fiscali sugli affitti concordati ci vuole il timbro delle associazioni di proprietà o inquilinato. Il ministero delle Infrastrutture ha risposto con chiarezza a una richiesta di chiarimenti di Confabitare (proprietari) dopo un anno di dubbi e perplessità.

Nel decreto interministeriale del 16 gennaio 2017, che ha rinnovato le modalità per la stipula dei contratti di locazione a canone concordato, è infatti stabilito che inquilini e proprietari possano farli validare da almeno una delle organizzazioni firmatarie dell’accordo territoriale,ottenendo una attestazione di rispondenza per confermare la correttezza del calcolo del canone concordato, e del rispetto dei criteri e parametri previsti dall’accordo. A seguito di una serie di dubbi sulla fruibilità delle agevolazioni fiscali (soprattutto la cedolare secca ridotta dal 21 al 10% ma con bonus anche ai fini Imu), il presidente di Confabitare Savona, ci comunica che a fronte di Interpello fatto al Mit lo scorso 22 gennaio 2018”.

Il Mit (con lettera n U,0001280,06-02-2018) ha risposto,in tempi rapidissimi, lo scorso 06 Febbraio,ricordando che la convenzione nazionale (recepita nel decreto) ha considerato facoltativo il ricorso alle associazioni per quanto riguarda la definizione del canone. Ma, precisa il Mit, “per quanto concerne i profili fiscali va considerato che l’obbligatorietà dell’attestazione fonda i suoi presupposti sulla necessità di documentare alla pubblica amministrazione,sia a livello centrale che comunale,la sussistenza di tutti gli elementi utili ad accertare sia i contenuti dell’accordo locale che i presupposti per accedere alle agevolazioni fiscali,sia statali che comunali”.

“Ne consegue, conclude il Mit, che in caso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate occorre esibire l’attestazione, che può essere data indifferentemente da una associazione di proprietari piuttosto che di inquilini”.

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