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Borghetto, le minoranze contro il piano di alienazione degli immobili del Comune: “No alla svendita”

"Guarda caso la documentazione mancante non consegnata riguardava proprio la modifica del piano delle alienazioni immobiliari"

Borghetto, il primo consiglio comunale dell’era Canepa

Borghetto Santo Spirito. “La documentazione mancante che ha fatto saltare il consiglio comunale di Borghetto riguardava la modifica del piano delle alienazioni immobiliari nel quale l’amministrazione sembra aver deciso di svendere tutto il patrimonio del Comune. Semplice dimenticanza?”. A chiederselo sono i consiglieri di minoranza di “In Cammino” e di “Liberiamo Borghtto”, che tornano a pungere la maggioranza del sindaco Giancarlo Canepa sulla mancata consegna di una parte della documentazione riguardante il bilancio, lacuna (come noto) che ha portato allo slittamento della prossima riunione del parlamentino locale.

Nel rispondere alle accuse lanciate da Giancarlo Maritano e Maria Grazia Oliva (In Cammino) e Pier Paolo Villa e Daniela Guzzardi (Liberiamo Borghetto), il primo cittadino aveva spiegato che “i documenti erano comunque a disposizione di tutti perché presenti nell’archivio virtuale che le stesse minoranza ci avevano richiesto di creare. Certo, se poi nessuno usa gli strumenti che si richiede di predisporre, questo è un altro problema”.

Oggi i due gruppi di opposizione rilanciano: “Fa piacere vedere con quale coerenza Canepa abbia affrontato la questione del rinvio del consiglio comunale convocato per l’approvazione del bilancio di previsione 2018. Prima ha accusato l’opposizione di scarsa dimestichezza nell’uso dei mezzi informatici, poi, resosi conto che stava sfiorando il ridicolo, si è scagliato contro i funzionari. Forse si è già dimenticato di quando in campagna elettorale lanciava strali nei confronti della vecchia giunta accusandola di aver portato (a suo dire) il Comune sull’orlo del dissesto. Orsù sindaco un po’ di coerenza: se sbagliano gli altri è colpa loro, se sbaglia lei od i suoi assessori è sempre colpa di altri”.

Ma secondo le minoranze “le cose stanno in modo completamente diverso. Perché guarda caso la documentazione mancante non consegnata ai consiglieri di opposizione riguardava proprio la modifica del piano delle alienazioni immobiliari nel quale l’amministrazione sembra aver deciso di svendere tutto il patrimonio del Comune. Semplice dimenticanza? Ci riferiamo in particolare alla previsione di porre in vendita la maggior parte delle proprietà immobiliari del Comune di Borghetto Santo Spirito: le ex scuole di via Fasce, gli appartamenti in piazza Madonna della Guardia, magazzini e autorimesse in varie vie comunali, l’ex Forno Civico di via Cesare Battisti e soprattutto l’ex asilo di via Marexiano dove moltissimi borghettini hanno trascorso i primi anni della loro infanzia e che rappresenta per tutti un luogo simbolo del paese. E infine, ma non per importanza, il vecchio comune di via Cavour. Tutto ciò si aggiunge alla decisione già presa a suo tempo di porre in vendita la farmacia comunale”.

“Sindaco Canepa è questo quello che intendete per valorizzazione del patrimonio del Comune? La sua svendita? – si chiedono i consiglieri di minoranza – Ma non solo. Avete anche pensato di svendere buona parte dei terreni di proprietà del Comune: terreni che guarda caso sono ubicati in zone ‘strategiche’, che oggi hanno valori irrisori ma che un domani (tornando al piano regolatore elaborato da Malpangotto (come ha più volte ribadito il sindaco Canepa in campagna elettorale) vedrebbero questi valori decuplicati. Sindaco Canepa quale coerenza c’è nel promettere case popolari in campagna elettorale e poi mettere in vendita gli unici immobili in cui queste potrebbero essere realizzate oltre alle uniche due abitazioni di proprietà del Comune che da anni risultano locate a canone agevolato? Nessuna. E tutto questo celandovi dietro le vostre solite frasi: Il Comune non ha soldi, il Comune è in predissesto. Peccato che il 2017 abbia chiuso con un consistente avanzo di amministrazione: un milione e 600 mila euro. Cifra che conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto e cioè che non si trattava di uno squilibrio strutturale ma contingente e che in tre anni il cosiddetto ‘buco’ di cui tanto avete parlato poteva e può (con una corretta gestione) essere completamente sanato”.

“Certo, se così fosse, perdereste però l’unico appiglio dietro al quale nascondervi per giustificare questa svendita generale di tutti i gioielli di famiglia che certamente non trova ragion d’essere nell’attuale situazione finanziaria dell’Ente ma solo nella vostra incapacità amministrativa. Ci chiediamo se tutti i consiglieri di maggioranza sono al corrente di queste decisioni e se tutti le condividono”.

“Ribadiamo ancora una volta la nostra contrarietà assoluta nei confronti di operazioni tese esclusivamente a depauperare il patrimonio immobiliare del Comune svendendo tutto ciò che rappresenta anche un patrimonio culturale ed affettivo per il paese. Vi invitiamo a rivedere le vostre scelte, allineandole alle reali necessità dell’Ente che oggi, pro tempore, amministrate, ma che rappresenta patrimonio della Comunità di Borghetto Santo Spirito. Non resteremo inerti di fronte a quelle che riteniamo scelte assolutamente sbagliate e siamo pronti ad assumere tutte le iniziative necessarie per scongiurare il perfezionarsi di un disegno amministrativo che consideriamo fallimentare”.

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