Work in progress

Ammodernamento della tubatura dell’acquedotto: via ad un intervento nella zona industriale di Vado

Per la prima volta sarà impiegata una tecnologia No-Dig di ultima generazione con riduzione al minimo degli scavi e dell’impatto sul territorio

tubi acquedotto
Foto d'archivio

Vado Ligure. Prendono il via lunedì 19 marzo i lavori di ammodernamento dell’acquedotto di Savona finalizzati alla riabilitazione della dorsale principale che serve la zona industriale di Vado Ligure, che ha una lunghezza totale di circa 1 chilometro per un diametro di 300 millimetri.

“Per l’intervento verrà utilizzata una tecnologia No-Dig di ultima generazione, denominata Primus Line, che permette la posa in opera di tubazioni o il recupero funzionale delle stesse senza ricorrere agli scavi a cielo aperto e riducendo in tal modo al minimo indispensabile le manomissioni di superficie e i conseguenti impatti sull’ambiente e sui trasporti” spiegano da Iren.

“La particolarità della tecnologia Primus Line consiste primariamente nell’inserimento di un tubolare flessibile resistente ad alte pressioni e sollecitazioni meccaniche all’interno del tubo ospite, permettendo in tal modo di rendere più sicuro il trasporto di acqua potabile, ma anche di gas metano e prodotti petroliferi. Come tutte le tecnologie No-Dig, di cui il Gruppo Iren è stata la prima multiutility italiana a fare largo impiego, anche quest’ultima consente di ridurre notevolmente gli oneri di scavo, non essendo più necessario realizzare una trincea per la posa del tubo, ma rendendo sufficienti due scavi ad inizio e fine di ogni tratta da centinaia di metri di estensione” precisano dall’azienda.

In particolare a Savona saranno eseguiti 8 scavi puntuali lungo tutto il chilometro di lunghezza, 3 dei quali necessari per riconnettere grandi utenze idriche, della tratta al di sotto di una strada a quattro corsia ad alto scorrimento, così da produrre minori disagi per il traffico, oltre ad una notevole riduzione dei tempi di intervento e dei costi rispetto alle tecniche tradizionali. La fine dei lavori, salvo imprevisti, è programmata attorno a metà maggio.

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