Per un pensiero altro

Il silenzio delle parole

Per un Pensiero "Altro" è la rubrica filosofica di IVG: ogni mercoledì, partendo da frasi e citazioni, tracce per "itinerari alternativi"

Per un Pensiero Altro

Perchè non provare a consentirsi un “altro” punto di vista?
Senza nessuna pretesa di sistematicità, ma con la massima onestà intellettuale, il curatore, che da sempre ricerca la libertà di pensiero, ogni settimana propone al lettore, partendo da frasi di autori e filosofi, “tracce per itinerari alternativi”. Per quanto sia possibile a chiunque, in quanto figlio del proprio pensiero.

“La voce della vita in me non può raggiungere l’orecchio della vita in te” recita un aforisma di Khalil Gibran. Questo significa che è impossibile una vera forma di comunicazione?

Proviamo a chiarire con un esempio: immaginiamo due giovani mamme con i rispettivi bambini a passeggio per la città. Passando davanti ad una casa di un particolare colore rosa, la prima mamma comunica col proprio piccolo dicendo: “Guarda Filippo che bella casa rosa”. Il piccolo che sta imparando a collegare le informazioni che gli arrivano dai suoi occhi con i misteriosi suoni che emette la bocca della mamma, capisce che l’impulso X, registrato dal suo cervello, la mamma lo chiama rosa e che, per intendersi con lei, sarà utile utilizzare lo stesso suono per indicare quell’impulso.

La seconda mamma conferma il giudizio dell’amica e ribadisce alla propria bambina che quella casa è davvero colorata di un graziosissimo rosa. La piccola Antonella, anch’essa alle prese con le parole, poichè i suoi occhi le hanno segnalato una informazione non identica a quella di Filippo, caso plausibile, nessun genitore è motivato a verificare se le percezioni ottiche dei neonati sono identiche, conclude che l’impulso Y che ha raggiunto il suo cervello, nella logica della sonorizzazione materna si chiama rosa ed anche lei accetta il misterioso collegamento decidendo che l’impulso Y è bene chiamarlo rosa.

Bene, con un acrobatico salto temporale arriviamo a venti anni dopo: Filippo regala alla giovane Antonella, che tanto gli fa battere il cuore, un grazioso oggetto rosa convinto che quel colore corrisponda al proprio impulso X e la ragazza gli sorride grata di aver ricevuto il delicato dono dal colore rosa che lei ama tanto, quello che le invia il ben noto impulso Y. Possiamo affermare che davvero i due giovani stiano condividendo quel momento?

Ma questo aspetto è addirittura trascurabile se, con un pizzico di didattico voierismo, provassimo ad ascoltare il dialogo che segue quando Filippo confessa ad Antonella il suo amore ed Antonella dichiara di ricambiarlo: possiamo affermare che davvero i due ragazzi stiano comprendendo di cosa stia parlando l’altro? E considerate che stanno riferendosi al sentimento più intenso di cui si presume sia capace un essere umano.

Certo, Khalil Gibran aveva intuito il disperato silenzio in cui ci imprigiona la parola, ed è per questo che completo la citazione iniziale con la seconda parte dell’aforisma: “parliamoci, tuttavia: per non sentirci soli”.

Per un Pensiero Altro è la rubrica filosofica di IVG, a cura di Ferruccio Masci, in uscita ogni mercoledì: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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