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Savona, l’autore Moni Ovadia incontra i candidati di Potere al Popolo

L'attore sostiene Potere al Popolo": "Sorge per aprire un unico cammino possibile a una democrazia autentica che si fondi sull'uguaglianza dei cittadini"

Savona. L’autore e attore Moni Ovadia, a Savona per lo spettacolo “Il casellante” in scena al Teatro Chiabrera, ha incontrato Danilo Maramotti, Daiana Cauteruccio e Francesca Coppo, i candidati savonesi di Potere al Popolo.

Ovadia, secondo firmatario dell’appello, lanciato dal regista Citto Maselli, del mondo della cultura a favore della lista di sinistra, ha dichiarato: “Io sostengo Potere al Popolo, perché se non fosse sorta questa iniziativa inedita, fuori dalle beghe dei partiti e da quella che non è più politica, i cittadini oggi non avrebbero un soggetto che vuole riappropriarsi della politica al servizio della comunità e al servizio di una democrazia possibile che è quella che sorge dal basso. Noi non viviamo in una democrazia: questa è una caricatura della democrazia che si basa su un ciclico rito di andare alle urne semplicemente per dare una legittimazione a chi altrimenti non ce l’avrebbe. Ma una volta che viene espresso il voto, ai partiti attualmente in gara per salire al potere degli elettori non gliene frega niente se non come massa di un consenso saltuario e irrilevante”.

“Se qualcuno vuole vedere la prova provata di ciò che dico, guardi cos’è stato il referendum dell’acqua: un assoluto plebiscito a favore dell’acqua pubblica, del quale i politici se ne sono fregati, con rarissime eccezioni. Ecco, Potere al Popolo significa aprire un discorso nuovo, che certo viene da sinistra, perché non potrebbe essere altrimenti, e sorge per smascherare una truffa, per aprire un unico cammino possibile a una democrazia autentica che si fondi sull’uguaglianza dei cittadini, ma soprattutto sulla potenzialità del cittadini di esprimere se stessi partecipando alla politica, senza essere semplicemente delle figurette chiamate a fare comparsa ogni cinque anni o anche meno. Ritrovare il protagonismo che sorge dal basso, di cittadini, di lavori, e non semplicemente di utenti, di clienti, fruitori, consumatori” prosegue Ovadia.

“Questa è la ragione per la quale sostengo Potere al Popolo, per aprire una nuova prospettiva per il presente, ma soprattutto per il futuro, perché le nuove generazioni sono abbandonate, rischiano di essere affidate a una deriva che li porterà a diventare una massa inerme, sempre più precarizzata e sempre più destituita della dignità dell’essere umano. In questo momento è importante raccoglierci intorno a questo soggetto per iniziare un nuovo cammino. Molti compagni lo hanno detto, lo dico anch’io: il giorno importante non sarà il 4 bensì il 5 marzo, perché sarà la dimostrazione che non baseremo il nostro impegno di militanti, di attivisti e di eletti solo sul giorno delle elezioni; il cammino sarà lungo, molto impegnativo e chiede tutte le nostre forze, perché il tempo delle deleghe è finito: non possiamo più essere solo deleganti, pur avendo dei rappresentanti che meritano rispetto per il loro impegno e la loro attenzione. Dobbiamo diventare tutti protagonisti e riattivare quel processo di ricostruzione della nostra società, cosa che molti partiti hanno totalmente interrotto, in quanto vivono in una totale autoreferenzialità per motivare la propria presenza” aggiunge l’autore e attore.

“Votando Potere al Popolo si dimostra che questo non ci basta, perché questa non è la democrazia. È necessario quindi riattivare la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori perché la ‘Democrazia è partecipazione’. Dobbiamo restituire la dignità dell’esistenza umana, perché ciò che si sta sviluppando in questa società capitalistica, fondata sui poteri della finanza, delle banche, delle multinazionali, la cui volontà è dare il potere a un’oligarchia ristrettissima e fare i propri affari sulla nostra pelle. Il massimo che ci vorrebbero concedere è questo: producete, consumate il più possibile e poi crepate. Quella a cui ci destinano è pura sopravvivenza e noi dobbiamo ribellarci con tutte le nostre forze e sapere che c’è un solo principio attraverso il quale trasformeremo questa società, se ne saremo capaci: la lotta. Non ci sono alternative!” conclude Ovadia.

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