Per un pensiero altro

Non ha l’imperativo il verbo amare

Per un Pensiero "Altro" è la rubrica filosofica di IVG: ogni mercoledì, partendo da frasi e citazioni, tracce per "itinerari alternativi"

Per un Pensiero Altro

Perchè non provare a consentirsi un “altro” punto di vista?
Senza nessuna pretesa di sistematicità, ma con la massima onestà intellettuale, il curatore, che da sempre ricerca la libertà di pensiero, ogni settimana propone al lettore, partendo da frasi di autori e filosofi, “tracce per itinerari alternativi”. Per quanto sia possibile a chiunque, in quanto figlio del proprio pensiero.

“Il cuore ha una ragione che la ragione non può comprendere”. Bisogna riconoscere all’amico Blaise Pascal di essere riuscito in una sintesi perfetta del suo pensiero e di aver anticipato la nostra rubrica: infatti la ragione del cuore è una “ragione altra” esattamente come il pensiero “altro” che cerchiamo di generare.

Allora fermiamoci a riflettere: se è corretta la tesi di Pascal come potremo mai sapere se siamo davvero innamorati? Se quello che proviamo è vero amore? Eppure quando siamo innamorati lo sappiamo con assoluta certezza, non è una cosa che si impara e decisamente non la si può insegnare. Il problema nasce quando ci chiediamo se siamo davvero innamorati o se quello che proviamo è corretto oppure no.

Come fa affermare ad un suo personaggio un grande autore teatrale contemporaneo: “Non esistono leggi nell’amore, l’amore non può mai essere corretto oppure da evitare, l’amore è amore oppure semplicemente non lo è, e non c’è null’altro da comprendere”. Ma allora, se l’amore non ha regole, non soggiace alla ragione convenzionale ma la trascende, insomma, se è una forza libera ed assoluta, sarà mai possibile controllarla? Potrei mai impormi di amare? Credo sia impossibile per chiunque!

Una carissima amica mi disse: “Non esiste l’imperativo del verbo amare” e credo sia pleonastico precisare che non si trattava di una svista grammaticale. Va bene, allora rovesciamo di nuovo il ragionamento: se essere liberi significa poter scegliere mentre l’amore è incontrollabile, cioè non ci consente di decidere, ciò significa che quando si ama non si è liberi? Oppure che la scelta la si compie nel momento in cui ci si consegna alla possibilità di amare? Decisamente il problema sembra complicarsi piuttosto che risolversi!

Bene, allora proseguo: andrebbe distinto l’amore che è una forza priva di soggetto dall’amare che non può prescindere dalla transitività del verbo. Questa ulteriore complicazione proverò a risolverla con una sottile definizione di un filosofo contemporaneo: “L’amore è il cerchio, l’amare il poligono iscritto, tanto più numerosi saranno i suoi lati tanto maggiore sarà la sua approssimazione al cerchio”.

Per un Pensiero Altro è la rubrica filosofica di IVG, a cura di Ferruccio Masci, in uscita ogni mercoledì: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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