Alassio. La Chiesa riabilita don Luciano Massaferro, l’ex parroco di San Vincenzo e San Giovanni di Alassio, condannato a 7 anni e 8 mesi di carcere per le molestie sessuali nei confronti di una chierichetta della sua parrocchia nella Baia dl Sole.
Il sacerdote era ormai libero dal marzo 2016, ma il processo canonico (ossia quello interno alla Chiesa cattolica), iniziato più di quattro anni fa, era ancora in corso. Oggi il vescovo della Diocesi di Albenga-Imperia, Guglielmo Borghetti, ha reso pubblica la sentenza, mettendo fine al processo affidato nel 2013 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede al cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo Metropolita di Genova, in qualità di Giudice delegato, coadiuvato da due Assessori, Officiali del Tribunale Ecclesiastico Regionale Ligure.
Il testo della sentenza recita che il sacerdote “deve essere completamente riabilitato in quanto non consta che egli abbia commesso i delitti a lui ascritti” e che pertanto debbano cessare le pene cautelative imposte dal Vescovo di Albenga-Imperia.
Resta immutata ovviamente per “Don Lu” la posizione disposta a suo tempo nella sentenza penale della Magistratura italiana. Con la sentenza canonica di assoluzione, però, il sacerdote può tornare a celebrare pubblicamente la Messa e i sacramenti. Il vescovo Borghetti ha prospettato, in pieno accordo con il sacerdote, “un suo reintegro graduale nel ministero pastorale e nella vita diocesana”.
Il vescovo auspica inoltre “che la sentenza canonica sia accolta con animo sereno dai fedeli che in questi anni hanno seguito l’intera vicenda”.
Don Luciano Massaferro era stato arrestato il 29 dicembre del 2009, quando era stato prelevato dalla sua abitazione dagli uomini della squadra mobile della questura di Savona coordinati dal vicequestore aggiunto Rosalba Garello. Tradotto in carcere a Sanremo, poi trasferito presso il convento delle suore di Diano Castello, quindi a La Spezia dove in regime di semi libertà aveva anche investito un passante in scooter mentre stava ritornando in cella. In totale “don Lu” ha trascorso 3 anni in carcere ed uno agli arresti domiciliari, prima dell’affidamento in prova alla Casa della Carità di Imperia. Quindi, a inizio 2016, la scarcerazione, dopo aver usufruito dello sconto per “buona condotta” (45 giorni ogni 6 mesi).