Savona. Ha confessato. Paolo Salerno, il trentenne di Albenga accusato di aver commesso cinque rapine tra la città delle Torri e Ceriale, questa mattina è comparso davanti al gip Maurizio Picozzi e, di fatto, ha ammesso di essere il responsabile di tutti i colpi che il pm Massimiliano Bolla gli ha contestato.
Come confermano i suoi legali, gli avvocati Gabriele Castiglia e Federico Farina, Salerno nel corso dell’interrogatorio in tribunale “è stato collaborativo ed ha ammesso le proprie responsabilità”. “Ha commesso questi gesti perché si trovava in uno stato di difficoltà economica anche perché da mesi è senza lavoro. Il nostro assistito si è anche dichiarato disponibile a risarcire il danno” hanno concluso i difensori.
Dopo averlo interrogato, il giudice Picozzi, oltre a convalidare l’arresto avvenuto in flagranza di reato per la rapina alla tabaccheria Grotti di via Indipendenza a Ceriale, ha disposto per Salerno (che era in una situazione di difficoltà anche per un problema di tossicodipendenza) la misura di custodia cautelare in carcere per tutte le rapine che gli sono state contestate.
Il trentenne, noto sotto le Torri per la sua passione per l’Albenga Calcio, dovrà quindi rispondere dei colpi avvenuti tra il 18 gennaio e il 3 febbraio: la rapina al supermercato “In’s” sull’Aurelia a Ceriale, ma anche quelle alla tabaccheria e all’edicola di via Dalmazia ad Albenga e all’Ipersoap di Ceriale.
Gli inquirenti (delle indagini si sono occupati i carabinieri della compagnia di Albenga) nel corso delle indagini iniziate dopo la prima rapina avevano raccolto prove abbastanza “granitiche” per incastrare Salerno (in particolare grazie alle immagini di sistemi di videosorveglianza).
Lo scorso 28 gennaio, infatti, quando già sospettavano che il trentenne potesse essere coinvolto negli assalti, lo avevano fermato per un controllo e gli avevano sequestrato la pistola giocattolo (senza tappo rosso) con la quale aveva messo a segno tre rapine. Per questo motivo, nelle ultime due rapine (all’Iper Soap e alla tabaccheria di Ceriale) aveva usato un taglierino (“Mi avevano sequestrato la pistola, allora ho usato il cutter, ma non volevo fare male a nessuno” avrebbe spiegato questa mattina al pm Bolla).
A questo punto Salerno resta nel carcere di Imperia, ma non è da escludere che, nelle prossime settimane, anche alla luce del suo comportamento collaborativo, i suoi legali possano presentare un’istanza per ottenere gli arresti domiciliari.