Patto di curenna

I candidati alle politiche sottoscrivono il “patto antifascista” a Vendone

La cerimonia è stata organizzata dall'associazione Fischia Il Vento

patto antifascista

Vendone. “C’erano tante persone oggi a Curenna, Vendone, davanti al Cippo in memoria di Felice Cascione per rinnovare il Patto Antifascista”. Lo fa sapere l’associazione Fischia Il Vento.

La breve cerimonia è stata introdotta dalle note di Fischia il Vento suonate dalla chitarra di Gianpaolo Grollero. Davanti alle bandiere dell’Anpi di Albenga, Imperia, Leca, Ceriale, Alassio e Laiguegia, ai sindaci di Albenga, Cisano sul Neva, Arnasco, Vendone e Onzo e al parroco Can. Italo Arrigoni erano presenti e hanno sottoscritto il Patto Antifascista molti candidati alle prossime elezioni politiche.

Erano personalmente presenti 5 candidati di Liberi e Uguali (Sergio Aquilino, Mario Giriboni, Stefano Quaranta, Enrico Maria Tonale, Natascia Vallerino), 6 del Partito Democratico (Luigi De Vincenzi, Anna Giacobbe, Gianluigi Granero, Pietro Mannoni, Anna Russo e Franco Vazio) e Gian Piero Buscaglia, che ha portato l’adesione di Giulia Crivellini di +Europa.

Hanno inviato la loro adesione Danilo Bruno e Mirella De Luca per la lista Insieme, e Carla Nattero di Liberi e Uguali. Dal levante ligure sono arrivate le adesioni dei candidati Pd Roberta Pinotti (Genova), Yuri Michelucci (La Spezia), Vito Vattuone (Genova), Emiliana Orlandi Mario Tullo (Genova – Serra Riccò), Pippo Rossetti (Genova – Bargagli), Rosaria Augello (Genova – Rapallo) e Massimo Caleo (La Spezia).

Andrea Amante per i candidati di Potere al Popolo ha inviato una dichiarazione per motivare il dissenso con l’appello proposto.

“Grazie a voi che oggi siete saliti in montagna per rinnovare un patto antico e attuale – ha detto il presidente di Fischia il Vento Giuliano Arnaldi – Grazie a chi ci ha risposto sia aderendo sia spiegando i motivi per cui ha ritenuto di non essere qui oggi perché non condivide il nostro appello. Ma andremo a cercare uno per uno chi non ha risposto, per chiedere conto del perché di quel silenzio, di quel girare la testa dall’altra parte: la Resistenza non è di una parte, ma di ogni italiano, e questi non sono tempi per ignavi”.

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