Il personaggio

Albissola, alla scoperta del tecnico Fabio Fossati, fuori dal rettangolo da gioco

Da Russell Crow a Pep Guardiola e Johan Cruyff, ecco il lato meno conosciuto del tecnico arenzanese

Serie D

Arenzano. E’ un Fabio Fossati lontano, in tutti i sensi, dal rettangolo di gioco, quello che incontriamo sul lungomare di Arenzano, sferzato dal vento… alla ricerca dell’uomo prima che del tecnico.

“Il miglior risultato si ottiene quando ogni componente del gruppo fa ciò che è meglio per sé e per il gruppo… Dinamiche dominanti, signori, dinamiche dominanti”. Russell Crow interprete straordinario del film “A beautiful mind”, di Ron Howard, ripropone il tema di come ottenere il miglior risultato, attraverso il successo singolo e di un gruppo forte e coeso… Cosa pensi a riguardo mister?

“Non mi trovo d’accordo sul valore predominante del singolo, perché ritengo che in una squadra di calcio le qualità individuali contano solo se sono al servizio del bene comune, i risultati arrivano quando si rema, si lavora, si crede, tutti insieme, in un progetto”.

“Il calcio è uno sport collettivo e lo sforzo è tutto a favore della squadra ed occorre agire in sintonia, per riempire il ‘serbatoio’ della benzina’ al cento per cento, altrimenti di strada se ne fa veramente poca”.

Il grande Pep Guardiola, parlando di Johan Cruyff, ha detto che il fuoriclasse olandese ha aperto un mondo affascinante, un film che piace, un maestro che non si vede l’ora, che inizi la lezione…

“Sono da sempre affascinato dalle gesta umane e sportive di quel grande fuoriclasse che è stato Cruyff, sinonimo di quel calcio totale, dove ordine e creatività, forza fisica e cervello, tradizione e rivoluzione, riescono a vivere in simbiosi. Cruyff è stato il primo giocatore a giocare da ‘falso nueve’, schema che viene ora proposto da tanti allenatori. Per me è stato il più grande, in assoluto e la ‘rivoluzione orange’ ha cambiato per sempre il modo di interpretare il gioco del calcio”.

Come vive Fossati, al di fuori del rettangolo da gioco?

“Il mio tempo libero è totalmente dedicato alla famiglia, ai miei tre figli e a mia moglie, che mi ha sempre sostenuto in tutti questi anni, soprattutto nei momenti meno positivi. La mia è una famiglia sportiva, i miei due figli maggiori giocano entrambi nel Genoa, mentre la figlia pratica nuoto nella Rari Nantes Arenzano, insomma lo sport, a casa nostra, è valore di vita e di crescita imprescindibile”.

Hai un sogno calcistico nel cassetto?

“Il corso Uefa A è stato una fonte di apprendimento e condivisione straordinaria, che mi ha insegnato tanto e fatto crescere. Quando vieni a contatto con il calcio ‘vero’, non vorresti più uscirne. Inoltre mi piacerebbe avere il tempo per seguire dal vivo le metodologie di allenamento dei tecnici che vanno per la maggiore”.

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