A tappo

Albenga, emergenza spazi al cimitero di Leca: entro un anno non ci saranno più loculi disponibili

Tomatis: "Escludiamo l'ampliamento del cimitero. Prende corpo l’ipotesi di realizzazione di una sede distaccata"

Albenga. Al massimo un anno (o forse anche meno). È questa, in linea di massima, la fascia temporale al termine della quale il cimitero di Leca d’Albenga non potrà più ospitare salme all’interno dei loculi.

L’area cimiteriale, nonostante l’estensione realizzata a cavallo tra il 1999 e il 2000 (dove sono stati allestiti circa 2.100 nuovi loculi), ad oggi risulta oltremodo “a tappo” e, nel giro di appena un anno, non ci saranno più posti disponibili all’interno dei loculi.

I loculi rimanenti (che hanno un costo di poco più di 2mila euro l’uno), infatti, sono appena una settantina e sono tutti concentrati proprio all’interno della porzione di più recente costruzione del cimitero e solo in quinta fila (la più alta e anche la più “scomoda” da raggiungere, soprattutto per le persone anziane).

Bruco, il degrado del fratello minore

Albenga conta all’incirca 25mila abitanti e i funerali annui variano tra i 260 e i 300. Tenendo conto di coloro che vengono sepolti “a terra” e coloro che optano per la cremazione (sempre più in voga negli ultimi anni), la settantina di loculi rimanenti dovrebbero bastare per tamponare quella che è divenuta a tutti gli effetti un’emergenza almeno fino a marzo-aprile 2019.

Una situazione nota forse a pochi all’ombra delle torri ingaune, dove però hanno già iniziato a circolare indiscrezioni su possibili soluzioni da attuare per risolvere la problematica. Semplici voci al momento, che parlano di una possibile, ulteriore estensione dell’attuale area cimiteriale (che potrebbe andare ad inglobare il vicino “parcheggio per camion e auto” sul lato monte, in direzione di Cisano sul Neva) o, addirittura, della realizzazione di una sorta di “sede distaccata” del cimitero di Leca d’Albenga (in una delle frazioni albenganesi?).

Bruco, il degrado del fratello minore

Sulla questione è intervenuto il vicesindaco di Albenga Riccardo Tomatis, che ha spiegato: “Siamo a conoscenza della situazione ed è un problema reale, di cui abbiamo già discusso con gli uffici competenti. Per quanto riguarda le tempistiche, siamo convinti non siano così stringenti: è vero che i loculi non sono moltissimi, ma grazie all’estumulazione (esumazione di una salma tumulata), seppur in percentuale minima, si libereranno ulteriori posti oltre a quelli attuali”.

“C’è comunque l’esigenza di creare nuovi spazi e proprio in tale ottica prosegue il nostro dialogo con gli uffici. Ci sentiamo di escludere il possibile ampliamento della sede attuale del cimitero, mentre è più probabile l’ipotesi della creazione di una nuova ‘sede distaccata’, anche se è ancora prematuro dire dove sorgerà. Nella scelta della location terremo in grande considerazione tre aspetti: l’aspetto urbanistico, l’accessibilità e, soprattutto, il possibile impatto che la nuova struttura potrebbe avere sulle eventuali abitazioni situate nelle vicinanze”, ha concluso Tomatis.

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