La scelta

Vaccarezza a Roma non “tenta” Melgrati: “Niente Regione, preferisco fare il sindaco di Alassio”

Deluso chi sperava che Canepa avesse campo libero: "Non mi importa dei soldi, sono più utile qui". Cambise in Regione con 330 voti?

elezioni regionali 2015

Alassio. “Se Vaccarezza viene eletto in Senato si libera un posto per me in Regione? Non mi interessa, io punto comunque a fare il sindaco di Alassio“. A parlare è Marco Melgrati, che in pochi secondi mette a tacere due giorni di voci e i calcoli di chi già immaginava che il puzzle alassino si risolvesse da sé, con l’architetto a Genova ed Enzo Canepa alfiere del centrodestra alle comunali.

Storie di scacchi, strategie, alleanze e cene galeotte: in questi ultimi mesi, nella città del Muretto, si è sentito di tutto. Da quando Melgrati ha ufficialmente sfidato Canepa è stato un continuo pettegolezzo: in una cena a Genova Toti ha promesso a Canepa l’appoggio del partito (leggi); quindi Melgrati ha creato una squadra di forzisti ed ex membri della maggioranza del rivale; nel frattempo, ha prima annunciato e poi declinato una candidatura a Roma nelle file di “Noi con l’Italia”. Un dualismo che in molti avrebbero provato a risolvere proponendo alternative a Canepa (le più chiacchierate quella in Filse e la candidatura alle politiche) o a Melgrati (gli è stato offerto un posto in Arte).

Sullo sfondo un altro politico, Angelo Vaccarezza, ma in questo caso le voci fino a pochi giorni fa erano tutte concordi: “Impossibile che lasci il consiglio regionale per qualsiasi carica (assessore o senatore), non vuole lasciare il posto a Melgrati” (primo dei non eletti e quindi pronto a subentrare).

E invece il risiko elettorale sembrava aver sconvolto tutto, disegnando una “quadratura del cerchio” che avrebbe sconvolto giochi e bluff degli ultimi mesi. Vaccarezza, alla fine, ha accettato di candidarsi in Senato: se da assessore avrebbe potuto non dimettersi, l’eventuale partenza per Roma (non scontata, c’è da sconfiggere il ministro Pinotti) libererebbe la casella in Regione per Melgrati.

E qui casca l’asino. Molti già immaginavano l’architetto alassino a Genova e, pertanto, non più interessato a candidarsi a sindaco (il posto in Regione “paga meglio”). Per la gioia di Enzo Canepa, senza più rivali “in casa” e, a meno di clamorose rimonte avversarie, con lo champagne già in frigo. Ed invece Melgrati spegne ogni ipotesi di pax forzista: “Io correrò comunque per la carica di primo cittadino di Alassio. Credo che la città abbia bisogno di una amministrazione diversa da quella che ha dovuto subire in questi anni“.

Il posto in Regione dunque non “tenta” Melgrati: “I soldi non mi interessano – spiega – se Vaccarezza andrà in Senato io andrò a Genova come mio dovere, ma mi interessa di più amministrare Alassio. Per cui proseguirò la campagna e, in caso di elezione a sindaco, lascerò a mia volta il posto di consigliere regionale“. Al suo posto entrerebbe Bruna Cambise, di Stella, che nel 2015 arrivò terza nella circoscrizione savonese con “soli” 330 voti (Vaccarezza ne prese 4506, Melgrati 3493).

Smentito chi già immaginava un Melgrati attendista e pronto ad aspettare la decisione di Vaccarezza. “Sarò candidato” taglia corto l’architetto, che smentisce attriti (almeno da parte sua) con l’ex presidente della Provincia: “Io sarei felice di una sua elezione a Roma. Significherebbe che avremmo una voce in più in Parlamento a rappresentare il nostro territorio, e non può che essere un bene”.

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