Noli. Sarebbe un 54enne albanese uno degli autori del tentato omicidio avvenuto a Noli lo scorso 8 agosto, quando nel tardo pomeriggio due sconosciuti cercarono di uccidere un uomo, il connazionale G.M., nel parcheggio di via Poggio.
A finire in manette F.L., classe 1964, residente in Albania. Questa mattina all’alba i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Savona hanno dato esecuzione al decreto di fermo emesso dal procuratore della Repubblica, dottoressa Chiara Venturi. L’uomo, privo di una dimora fissa nel nostro Paese, dopo l’aggressione si era reso irreperibile rientrando in patria. E’ stato rintracciato grazie ad uno studio attento dei suoi legami di parentela in Italia.
L’uomo è stato individuato attraverso tecniche tradizionali, ripetuti servizi di osservazione e controllo del territorio. I militari hanno notato un veicolo sconosciuto aggirarsi nell’alessandrino ed in altre province limitrofe, intuendo che F.L. potesse essere rientrato in Italia per un brevissimo periodo: quindi è stato notato ad Alessandria insieme ad altri connazionali fuori da un bar, e per lui sono scattate le manette. L’uomo non ha opposto resistenza all’arresto e non ha fornito dichiarazione ai carabinieri; è stato portato nel carcere di Alessandria.
Lo scorso 8 agosto, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, aveva aggredito ed accoltellato con alcuni fendenti alle spalle il connazionale, lasciandolo sanguinante in attesa dei soccorsi. La vittima, grazie alla sua prestanza fisica, era riuscita a reagire, fuggendo nei vicoli ed evitando conseguenze più gravi; era stato portato all’ospedale di Pietra Ligure per suturargli le ferite, ed aveva ricevuto una prognosi di 15 giorni.
Le indagini condotte dai carabinieri del nucleo operativo si sono rivelate particolarmente complesse vista la reticenza della vittima, e hanno richiesto un’approfondita analisi della scena del crimine e degli impianti di videosorveglianza che sono stati determinanti per l’individuazione dell’uomo.
Anche la vittima è stato arrestata a sua volta, lo scorso autunno, per detenzione ai fini di spaccio di cocaina, insieme alla moglie e ad un altro connazionale. Pper questo motivo gli inquirenti ritengono che l’aggressione sia da ricondurre verosimilmente a vicende inerenti lo spaccio di stupefacenti. Le indagini sono tutt’ora in corso per identificare i complici dell’uomo.