Incontro

Smaltimento pneumatici usati, allarme Cna: “Ritardi e rischio sanzioni, situazione insostenibile per le aziende”

Numerose imprese interessate dal problema

Savona. Lo smaltimento dei pneumatici usati è un problema anche nel savonese. Se ne è parlato in un incontro organizzato dalla Cna di Savona tra autoriparatori e gommisti, al quale hanno preso parte numerose aziende del settore.

Il problema è sempre più sentito in quanto il ritiro da parte delle ditte appaltatrici sta diventando una scommessa contro il tempo mentre migliaia di carcasse rimangono accatastate nei magazzini togliendo spazio vitale alle imprese, impedendo di acquisire pneumatici nuovi e rischiando di violare incolpevolmente la normativa sulla sicurezza che limita lo stoccaggio massimo di pneumatici.

“I consorzi che gestiscono lo smaltimento, in una sorta di reciproco scaricabarile, rispondono da sempre che non sono in grado di dar seguito a tutte le richieste che giornalmente gli pervengono dai gommisti e che la quota in percentuale di ritiro a loro spettante in base ai contratti di appalto è stata già ampiamente oltrepassata”.

“Molte aziende attendono oramai da mesi che i concessionari incaricati al ritiro dei pneumatici esausti passino a ritirare le carcasse”.

“La situazione viene unanimemente dichiarata ormai insostenibile. Siamo al paradosso – afferma Domenico Maselli imprenditore e delegato del settore per CNA Savona – molti di noi rischiano sanzioni per non aver smaltito nei tempi previsti ciò che di fatto non sono messi in grado di smaltire”

“Evidente che il pericolo di veder nascere nuove discariche abusive con grave danno ambientale debba essere a tutti i costi scongiurato – sottolinea Matteo De Ambroggi, Presidente autoriparatori di CNA – e su questo aspetto crediamo che le istituzioni per prime dovrebbero mostrare quella sensibilità che oggi noi sollecitiamo”.

“Abbiamo tutta una serie di documenti inerenti lo smontaggio, la prenotazione per lo smaltimento e i tempi di risposta che possono ampiamente attestare quanto qui dichiarato – continua De Ambroggi -. Alla luce di questi fatti chiediamo di poter essere convocati e ascoltati attraverso i nostri rappresentanti presso la sede che riterrete più opportuna in tempi possibilmente brevi”.

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