Faccia a faccia

San Francesco di Sales, Borghetti: “L’etica della notizia è importante: una news falsa può creare molti danni” fotogallery

Questa mattina l'incontro in curia con i giornalisti: "Presentare notizie non palesemente menzognere e false è un grande servizio: è giornalismo di pace"

Albenga. Dalla lettera di Papa Francesco ai giornalisti, incentrata sull’importanza negativa delle fake news e sulla bontà della buona informazione, alla situazione della diocesi di Albenga-Imperia, con un passaggio obbligato sul tema migranti, ma spaziando anche sulle tematiche più svariate, come la musica in chiesa e la figura del parroco vista anche in “chiave economica”.

È stato un incontro “interessante e ricco di spunti”, per usare le parole del vescovo Borghetti, quello che si è tenuto questa mattina nel palazzo della curia vescovile, che ha visto i giornalisti locali a confronto con il presule della diocesi di Albenga-Imperia in occasione delle celebrazioni di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.

Nell’occasione, il vescovo Guglielmo Borghetti è partito dalla lettera inviata da Papa Francesco e diretta in particolare ai giornalisti e incentrata in particolare sulle fake news e sul ruolo fondamentale della buona informazione: “Personalmente tengo tantissimo alle comunicazioni sociali. La mia è una passione appassionata a questo mondo. Una prova è anche l’integrazione nel nostro staff del nuovo vicedirettore della comunicazioni sociali. Nello specifico, il messaggio del Papa è incentrato sul tema delle fake news, molto attenzionato nell’ultimo periodo, e il Santo Padre si concentra sulle possibili conseguenze nefaste generate da una cattiva informazione. L’etica della notizia è importante: una notizia falsa può creare molti danni. Per questo il Papa invita il giornalista a vivere la sua professione in modo professionale ma parla anche di giornalismo di pace. Qualunque sia l’estrazione da cui proveniamo, la verità è importante: proporre, presentare notizie non palesemente menzognere e false è un grande servizio ed è questo anche il giornalismo di pace”, ha spiegato Borghetti, che poi ha “affrontato” le domande dei cronisti presenti.

In primis un passaggio sulla tematica dell’immigrazione, molto dibattuta a livello nazionale e locale: “Due anni fa questa problematica ha creato a volte delle tensioni nelle parrocchie e in altre realtà. Il 2017 però è andato avanti senza ‘spargimento di sangue’ per così dire. Decisamente è cambiata la scena nazionale, non ci sono state situazioni di tensione. Per quanto riguarda il locale, poi, quello che c’era è rimasto, e non c’è stato incremento: sono circa un centinaio, o poco più, i profughi ospitati dalla nostra curia. Per questo ci siamo concentrati più sulla qualità: perché è inutile accogliere se non si può garantire qualità nel l’accoglienza”, ha dichiarato il vescovo.

Un passaggio, poi sul rapporto tra la diocesi di Albenga e Imperia e la comunità musulmana, molto forte e radicata soprattutto in territorio ingauno: “Rapporti con la comunità mussulmana, a dire il vero, non ce ne sono molti, ma non c’è ostilità. Ho partecipato anche alla fine del Ramadan ed è stato molto interessante. C’è reciproco rispetto e non ci sono mai state frizioni”, ha affermato Borghetti.

Quindi, una parentesi sulla situazione economica (non di certo ottimale) della curia: “Stiamo lavorando per risanare la diocesi anche dal punto di vista economico. Si va con lentezza ma con grande determinazione. Anche una diocesi come una famiglia quando ha l’acqua alla gola perde il sorriso, ma fortunatamente non siamo a questo punto. Avevamo anche una grande operazioni di vendita immobiliare in corso, ma all’ultimo momento chi doveva acquistare si è tirato indietro”, ha aggiunto il presule.

Infine, una sorta di focus sulla figura dei parroci e sulla gestione economica-finanziaria delle parrocchie e un annuncio positivo che riguarda nello specifico Albenga: “Il controllo sulla gestione dei beni della parrocchia è molto stretto: tutte le entrate devono essere rendicontate approfonditamente. Il parroco può tenere per se solo le offerte frutto di messe in suffragio di persone scomparse e, una minima parte, delle offerte per i matrimoni celebrati. Il parroco ha diritto al pagamento delle bollette, ma il vitto se lo paga così come se vuole una donna di servizio o altro. Quale parroco si può arricchire con questo sistema?”.

“Infine, con un annuncio molto positivo: la ‘casa’ di viale Martiri della Libertà, ex casa delle suore cappuccine, recentemente chiusa, riaprirà con tre sue eritree della stessa famiglia delle suore cappuccine”, ha concluso Borghetti.

leggi anche
vescovo marino giornalisti
Monito
San Francesco di Sales, il vescovo Marino ai giornalisti: “Gridate il male, ma raccontate anche le cose belle”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.