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Ordinanza cani Savona, Di Tullio: “Amministrazione da Unione Sovietica, puniscono i cittadini”

L'ex vicesindaco critica la strategia della Giunta Caprioglio: "Fanno i duri, ma sono solo chiacchiere e distintivo, meglio votare i 4 zampe..."

Savona. L’ordinanza sui cani del Comune di Savona continua a far discutere. Nelle ultime ore a tenere banco è la notizia delle tre multe che sono state notificate al titolare del bar Haiti di piazza Sisto per il suo cane, il golden retriver Arturo, sorpreso dai vigili a girare libero davanti al locale.

Sulla questione è intervenuto anche l’ex vicesindaco Livio Di Tullio con una lunga riflessione: “Sono certo che il proprietario di Arturo, cane simbolo della protesta contro l’Amministrazione comunale, sia un gigantesco provocatore (e a lui piace esserlo). Sono anche dell’opinione che i Vigili Urbani hanno milioni di cose da fare e non penso che facciano certo di loro iniziativa, tre multe nella stessa situazione se non avessero qualcuno che preme perchè Arturo (e il proprietario) abbia una ‘punizione esemplare’. Del resto la ‘punizione esemplare’ ai Cittadini è quello che questa Amministrazione sa fare. La strategia che guida le loro azioni. Dei ragazzini si mettono con le gambe a penzoloni sui bastioni del Priamar? E l’Amministrazione chiude a tutti la possibilità di salire sui bastioni. I Cittadini delle Fornaci non comprano i posti auto del park di Via Servettaz al prezzo deciso da Garassini di Loano e Montaldo di Laigueglia? E loro lo tengono chiuso e mandano i Vigili a far le multe. ATA non funziona e la Città è sporca perchè hanno messo a dirigerla delle persone non all’altezza? La colpa è dei Savonesi che son sporcaccioni.
Ci sono proprietari maleducati di cani? E loro – di fatto – impediscono a tutti i proprietari di cani di girare in alcune zone della Città”.

“Questa Amministrazione è di destra liberale? Ma per favore. Si comportano come una Amministrazione dell’Unione Sovietica. Pensano che nel 2018, sia possibile amministrare una Città con le punizioni invece che con la faticosa opera di coinvolgimento e di coesione dei Cittadini. Illudono quella parte di Cittadini esasperati dall’incuria e dalla sporcizia e mostrano un nemico per coprire la loro incapacità. Utilizzano i commercianti (ammesso che di loro si tratti e mi sa che pure questa è una palla) per giustificare i loro errori e dividono la Città. Il problema è questo, mica la pipì dei cani che certo è una seccatura ma che non giustifica una reazione di questo tipo. E’ la reazione delle centinaia di proprietari per bene di cani, attenti alla loro Città, che trovano ingiusto essere additati come responsabili del degrado. Non sono proprietari di cani. Sono Cittadini savonesi per bene” prosegue Di Tullio.

“Si dice che in politica, gli spazi vuoti vengano sempre occupati. Nell’assenza di una opposizione politica e sociale capace di offrire non l’idea alternativa al problema della pipì ma una idea alternativa di Città, Arturo, Menta, Fuffy, Boby, Pimpa, Cleo, Wilson e gli altri cani savonesi, sono diventati opposizione, loro malgrado, a un modello di governo repressivo, che punisce invece di coinvolgere, che fa le multe invece di discutere. Fanno i duri ma sono solo ‘chiacchere e distintivo’. Non ci resta che votare i cani savonesi, loro che al massimo ambirebbero ad una sgambata in spiaggia, a una coperta e a una ciotola piena di zuppa. Viva il Partito di Arturo” conclude Livio Di Tullio.

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