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Ordinanza cani a Savona, il M5S ne chiede il ritiro: “Servono altre soluzioni. E più efficienza da parte di Ata”

“I cittadini lamentano in maniera diffusa, in ogni zona della città, la bassissima qualità della pulizia delle strade"

Ordinanza cani Savona, viaggio tra favorevoli e contrari

Savona. Il ritiro della famigerata “ordinanza cani” ed un invito a vigilare sull’operato di Ata, che con il Comune di Savona ha un contratto di servizio quinquennale del valore di ben 62 milioni di euro. Sono questi i due punti principali contenuti della mozione che i consiglieri di minoranza del Movimento 5 Stelle di Savona hanno presentato alla maggioranza del sindaco Ilaria Caprioglio.

Nel ricordare l’ammontare e la durate del contratto tra l’Ente savonese e la società partecipata, i pentastellati ricordano anche che “il Comune è dotato di un regolamento di convivenza civile che prevede particolari misure sanzionatorie. In particolare, ‘è fatto obbligo ai proprietari, o detentori a qualsiasi titolo, degli animali di raccogliere gli escrementi prodotti dagli stessi sul suolo pubblico, in modo da mantenere o preservare lo stato di igiene e decoro del luogo’ e ‘chiunque accompagni o abbia in custodia l’animale deve sempre essere in possesso di sacchetti idonei alla raccolta e al contenimento delle deiezioni canine e riservati a tale funzione, in modo da poterli depositare, chiusi, negli appositi contenitori dei rifiuti solidi urbani evitando così ogni loro dispersione’. Inoltre, ‘la violazione di cui al presente articolo comporta la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una sanzione amministrativa di carattere pecuniario da 50 a 500 euro’ con l’obbligo del ripristino immediato dello stato dei luoghi a cura del trasgressore’. Il regolamento dispone che ‘è vietato a tutti i cittadini pregiudicare in qualsiasi modo l’igiene della propria o altrui abitazione, nonché di qualsiasi area o edificio pubblico o privato. In particolare, è vietato abbandonare rifiuti sul suolo pubblico, gettare o disperdere carte, bottiglie, lattine, involucri, mozziconi di sigarette, gomme da masticare e qualsiasi altro oggetto, anche di piccolo volume’”.

Secondo i rappresentanti del M5S la famosa “ordinanza cani” ordina ai “conduttori di cani di incidere su un comportamento dell’animale non prevedibile o comunque di difficile previsione. Tale misura colpisce ancor più duramente i cittadini che già puliscono, in quanto sanziona il solo fatto che l’animale espleti i suoi bisogni, a prescindere dal fatto che il cittadino pulisca”.

Per i consiglieri “tale ordinanza ha come conseguenza potenziale la limitazione della circolazione delle persone, le quali, nel timore che l’animale espleti i propri bisogni, potrebbero scegliere di non circolare nelle aree destinatarie del divieto per evitare sanzioni. L’ordinanza presenta diversi profili di potenziale illegittimità, tra cui: la mancanza della certificazione preventiva del rischio sanitario per la popolazione, necessaria per emanare ordinanze in materia igienico-sanitaria; la mancanza di temporaneità delle misure straordinarie volte a superare l’emergenza; l’impossibilità materiale di poter incidere sul comportamento animale, pena il rischio di maltrattamento dello stesso; la mancanza di necessità dell’ordinanza stessa, in quanto strumento adottabile solo in presenza di situazioni straordinarie non superabili con gli strumenti ordinari”.

“I cittadini lamentano in maniera diffusa, in ogni zona della città, la bassissima qualità della pulizia delle strade, con zone spesso dimenticate da Ata nello svolgimento del servizio, anche per decine di giorni. E’ evidente dalla situazione generale, nonché da numerose e continue segnalazioni, che Ata non rispetta i programmi di spazzamento manuale, meccanizzato e di lavaggio previsti dai piani operativi di dettaglio. La mancata disponibilità di un calendario degli interventi di pulizia e delle altre operazioni ordinarie pianificate rende di fatto impossibile conoscere quali zone della città vengono pulite nei diversi giorni della settimana. Per una maggiore pulizia della città, indipendentemente dal malcostume e dalla maleducazione che sono difficili da debellare, sia opportuno pubblicare sul sito istituzionale dell’Ente la pianificazione degli interventi di pulizia in modo da coinvolgere i cittadini nella verifica quotidiana dell’efficienza del servizio e per agevolare la segnalazione di qualsiasi eventuale criticità. Accanto a un ottimo servizio di pulizia occorre mettere in piedi un efficace sistema sanzionatorio che non sia vessatorio, ma punisca i cittadini che non puliscono, ovvero sporcano volutamente o con noncuranza la città, senza danneggiare e colpire i cittadini che già oggi si comportano civilmente. Il servizio di pulizia è finanziato integralmente con quota parte del gettito Tari”.

Alla luce di questa situazione, i membri del gruppo chiedono al sindaco e alla giunta di “vigilare che la società Ata rispetti quotidianamente i programmi operativi di dettaglio per ogni segmento relativo al contratto di servizio rifiuti e igiene urbana; a fornire indicazioni agli uffici preposti al fine di pubblicare sul sito istituzionale dell’Ente il calendario mensile degli interventi di spazzamento manuale e automatizzato e di lavaggio marciapiedi e strade, con indicazione del programma dettagliato per zone e suddiviso per strade dove sono indicate le frequenze, i luoghi e le modalità di spazzamento sulle strade, piazze o marciapiedi interessati, secondo modalità che consentano ai cittadini di verificare quotidianamente la corrispondenza tra la programmazione dei servizi e il loro effettivo svolgimento; a fornire alla polizia locale indicazioni in merito alla verifica puntuale del rispetto delle norme regolamentari a tutela della pulizia della città, con particolare riferimento al regolamento di convivenza civile”.

E ancora: “A provvedere con urgenza alla sistemazione delle aree canine e ad assicurare periodica pulizia e disinfezione; a fornire indicazioni agli uffici preposti per la pubblicazione di una mappa delle aree canine sul sito istituzionale dell’Ente, con indicazione della data di ultima pulizia e della data di ultima disinfezione; a revocare l’ordinanza cani”.

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