Villanova D’Albenga. Resta in carcere Soyfyan Manakra, il ventunenne marocchino arrestato mercoledì con l’accusa di ricettazione dopo essere stato trovato al volante di una Fiat Panda rubata. Lo ha deciso il gip Francesco Meloni che questa mattina lo ha interrogato in tribunale ed ha convalidato il fermo e disposto per lui la misura cautelare più severa (resta in cella nel penitenziario di Genova Marassi).
Il giovane, che era assistito dall’avvocato Alfonso Ferrara, ha ammesso di aver rubato l’auto, ma anche un pc portatile e alcuni oggetti da lavoro che sono stati ritrovati nella vettura dai carabinieri della stazione di Villanova D’Albenga. Manakra ha spiegato di aver preso la Fiat Panda (sparita da Sanremo) ad Albenga, dopo averla trovata con le chiavi inserite. Per quanto riguarda il computer e gli attrezzi da lavoro ha invece confessato di averli rubato da un’auto parcheggiata ad Andora dopo aver rotto il finestrino.
Alla luce delle sue dichiarazioni non è da escludere che il reato contestato al marocchino venga riqualificato da ricettazione in furto aggravato.
Ad arrestare Manakra, in Italia senza fissa dimora e con una condanna definitiva alle spalle, erano stati i carabinieri della stazione di Villanova D’Albenga dopo un controllo stradale. Dopo essere stato fermato dalla pattuglia il ventunenne (che era in auto con altri tre giovani tutti estranei alle accuse) è apparso subito stranamente nervoso ed ha esitato a mostrare i documenti ai militari. Poco dopo ha confessato di essere senza documenti di identità e soprattutto di non aver mai conseguito la patente di guida.
Da successivi accertamenti, era emerso che la Fiat Panda sulla quale viaggiava era rubata e, di conseguenza, era scattato il fermo.