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Campagna per l’ora alternativa a quella di religione a scuola, via alle affissioni a Savona

Era partita il 20 novembre su Facebook, ora sbarca sui muri della città e presto inizierà la distribuzione di volantini

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Savona. “Per farli scegliere da grandi scegli l’ora alternativa”. Con questo slogan si è inaugurata anche a Savona la campagna per invitare i genitori che stanno iscrivendo i figli a scuola in questi giorni e i ragazzi delle scuole superiori a optare per l’insegnamento alternativo a quello della religione cattolica, promossa dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.

“La nostra campagna – spiegano dal circolo di Savona – era partita il 20 novembre, sui social, in concomitanza con la giornata dei diritti dell’infanzia. Solo su Facebook abbiamo raggiunto 735000 utenti e questo dimostra l’ampio interesse del pubblico. Ora la campagna è sbarcata sui muri della città e presto saranno distribuiti volantini informativi”.

“L’idea – chiariscono dalla Uaar – è quella di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul diritto dei più piccoli a crescere senza imposizioni ideologiche, insomma senza dogmi di alcun tipo. Fino al 6 febbraio, data di chiusura delle iscrizioni a scuola, i genitori che iscrivono i figli alla prima classe hanno il diritto chi chiedere che ai loro figli venga offerta un’educazione laica iscrivendoli all’ora alternativa a quella della regione cattolica. Per gli iscritti alle altre classi basta comunicare la decisone alla segreteria della scuola”.

“L’istituto dell’insegnamento della religione cattolica è una anomalia in una scuola che dovrebbe essere aperta ed inclusiva – affermano dall’Unione – L’Uaar lo denuncia da trent’anni e persino l’Onu, già nel 2011, si era espressa attraverso il suo Comitato sui diritti dell’infanzia sottolineando il timore che in Italia ‘la libertà dei minori di ricevere o meno un’istruzione religiosa nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie possa essere compromessa nella pratica dalla mancanza di valide alternative di insegnamento’ e chiedendo che lo Stato intensifichi ‘gli sforzi per garantire nella pratica l’effettivo carattere facoltativo dell’istruzione religiosa’. Da allora è stato chiarito che il diritto ad una libera scelta di attività alternative fa parte delle opzioni che le scuole devono sempre ed obbligatoriamente mettere a diposizione di coloro che, al momento dell’iscrizione o in momenti successivi, optano per questa scelta”.

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