Ponente. Militava nelle file del Ceriale Juniores, ma ero stato protagonista, con la fascia di capitano, della squadra dei Giovanissimi di Borghetto e Ceriale che si erano unite nella stagione 2011-2012, arrivando fino alle finali regionali, una squadra sperimentale che era stata ribattezzata “Guerrieri 1998”.
Simone Canetto, il 19enne albenganese tragicamente scomparso nell’incidente stradale di ieri mattina sull’Aurelia Bis, aveva la grande passione per il calcio e la società dell’FCD Borghetto vuole ricordarlo per questa sua grande passione, per il suo impegno e la sua dedizione ad uno sport che lo ha sempre accompagnato nel corso della sua giovane vita.
“Simone Canetto è e rimane anche il simbolo, l’emblema della forza che lo sport può costituire per i giovani atleti e per chi riceve in dono l’immenso privilegio di poterli accompagnare lungo il loro percorso” afferma la società del Borghetto, ancora scossa per la perdita del 19enne ingauno.
“Simone voleva solo poter giocare, nonostante il fisico ancora acerbo e minuto lo ponesse in difficoltà nei ruvidi combattimenti a centrocampo. Voleva solo sentirsi come gli altri: una mente, un cuore e due piedi per sognare, per farci sognare, con un pallone da calcio. E non solo ha trovato modo di giocare, ma si è meritato la fascia di capitano, la fascia di capitano dei Guerrieri 98. Un minuscolo gigante, un amuleto, una piccola leggenda. Una storia di talento, coraggio, passione. Una storia di vita…”.
“Ha lasciato un segno indelebile anche qui a Borghetto, anche nell’altra metà dell’anima che ha costruito quel sogno, la collaborazione Borghetto-Ceriale che tanto ha saputo dare ai ragazzi in quel periodo”.
“Anche noi Granata abbiamo perso un figlio, ma soprattutto perde una illusione: quella di poter proteggere da tutto, dalla Vita, i propri ragazzi, anche fuori dal campo da calcio”.
“La società FCD Borghetto 1968 tutta, dal presidente Alberto Rovere al più piccolo dei nostri bambini e al più distratto dei nostri sostenitori, partecipa al lutto della famiglia. Ma Simone vive: in ogni giornata di sole, in ogni temporale che infangherà il campo, in ogni partita in cui il suo coraggio di giocare, il nostro coraggio di vivere, avranno bisogno di essere ricordati a chi rimane per portare avanti il sogno”.