Albenga. Albenga dice “No al fascismo e ad ogni forma di discriminazione e violenza”. E non solo a parole o in senso figurato. L’amministrazione Cangiano, infatti, sta predisponendo una delibera che verrà approvata nella prossima giunta e verrà poi portata nel primo consiglio comunale utile (previsto probabilmente intorno a metà febbraio).
“Tenendo conto dei valori democratici e antifascisti della nostra città, – ha spiegato il sindaco Giorgio Cangiano, – abbiamo scelto di accogliere la richiesta dell’Anpi e di sposare una linea che molti consigli comunali, a partire da Sarzana, stanno portando avanti, ovvero quella di limitare la concessione degli spazi pubblici alle organizzazioni palesemente fasciste e antidemocratiche, ovviamente per quanto in potere del sindaco, della giunta e del consiglio comunale”.
Con l’atto in questione, dunque, si delibererà che, nel rispetto e in applicazione dei principi statutari della Costituzione e dell’ente comunale, non vengano concessi locali, spazi o suolo pubblico ad associazioni ed organizzazioni che abbiano manifestato e professato ideologie razziste, xenofobe o antisemite, omofobe o antidemocratiche, eversive e violente, che si siano espresse con termini o modalità che indichino odio o intolleranza religiosa, o che si ispirino ai disvalori del fascismo o del nazismo, o che contrastino i valori della Resistenza.
In particolare, il legale rappresentante dell’associazione o l’organizzatore, al momento della richiesta dello spazio pubblico, dovrà obbligatoriamente presentare e sottoscrivere una dichiarazione in cui si afferma che: “L’associazione non professa e non manifesta ideologie razziste, xenofobe o antisemite, omofobe, eversive e antidemocratiche, portatrici di odio o di intolleranza religiosa e in cui si riconoscono come disvalori il fascismo e nazismo, affermando invece i valori della Resistenza”.
“Ci teniamo a sottolineare, – ha aggiunto il capogruppo del Pd in consiglio comunale Emanuela Guerra, – che abbiamo scelto di non portare in votazione solamente un ordine del giorno “di principio”, come fatto per adesso a Genova, ma di approvare una vera e propria delibera che verrà applicata dai singoli uffici, con cui si predisporrà la dichiarazione di adesione ai valori democratici e antifascisti, antinazisti e antiterroristici. L’auspicio è che una delibera di questa portata trovi il voto favorevole di tutto il consiglio comunale”.