La sentenza

Processo per il fallimento del Savona Calcio: condannati Oggianu, Toscano e Repetti, assolto Martino

Soddisfatto l'avvocato Vazio, legale dell'ex assessore comunale: "E' stato un processo difficile, ma accuse infamanti e molto gravi sono cadute"

stadio bacigalupo - savona

Savona. Gli ex vertici societari sono stati condannati, mentre è stato assolto da ogni accusa “per non aver commesso il fatto” l’allora assessore allo sport del Comune di Savona Luca Martino. E’ questa la sentenza per la vicenda del fallimento del Savona Calcio che questa mattina è stata letta in tribunale a Savona

Il collegio del tribunale ha accolto la richiesta di condanna del pm Ubaldo Pelosi soltanto per gli ex consiglieri della società calcistica, Fabrizio Oggianu e Alessio Toscano, e per l’ex amministratore unico della General Brokings (che controllava il Savona) Alessandro Repetti. La pena più severa, tre anni e otto mesi è stata inflitta ad Oggianu (avvocato Stefano De Bernardi), Toscano (avvocato Simona Poggi) è stato invece condannato a tre anni e sei mesi, mentre Repetti (avvocato Maurizio Bozzano) a due anni e un mese. Toscano e Repetti, per alcuni dei capi d’imputazione contestati, sono stati assolti per non aver commesso il fatto.

Tutti e tre gli ex amministratori del Savona Calcio, inoltre, sono stati dichiarati inabilitati all’esercizio dell’impresa commerciale per dieci anni. Soltanto per Toscano e Oggianu è arrivata anche l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e la condanna al pagamento di una provvisionale di 50 mila euro come anticipo sul risarcimento del danno in favore della parte civile (ovvero il curatore fallimentare del Savona Calcio rappresentato dall’avvocato Mara Tagliero) che dovrà essere quantificato con un giudizio a parte.

Le accuse a Toscano, Oggianu e Repetti (inizialmente contestate in concorso con Andrea Pesce, l’ex presidente della società calcistica che, per questa vicenda, aveva patteggiato due anni e due mesi di reclusione in udienza preliminare) andavano dalla distrazione di beni da una società in dissesto alle false dichiarazioni ai soci, al ricorso fraudolento al credito. Tra le accuse anche quella di irregolarità connesse alla tenuta dei libri contabili per nascondere una serie di operazioni “tarocche”, in particolare false fatturazioni e false dichiarazioni ai soci, ma anche quella legata alla vicenda del campo sportivo Comparato realizzato grazie a 145 mila finanziati dal Credito Sportivo, che erano stati stornati per pagare giocatori, dipendenti e fornitori e senza saldare la fattura di 43 mila euro all’impresa costruttrice Arcadia Srl.

Poi c’erano anche le accuse di ricorso abusivo al credito per una falsa relazione semestrale ai soci, per aver occultato la situazione di dissesto patrimoniale. Infine c’era il capitolo sponsorizzazioni: l’accusa era di aver simulato tutta una serie di contratti con vari sponsor e fatture per prestazioni mai eseguite, ottenendo dalla Carisa anticipi per 455 mila euro.

Per quanto riguarda Martino, che era assistito dall’avvocato Franco Vazio, era rimasto coinvolto in qualità di membro del cda del Savona tra il luglio del 2009 e quello 2011. Per lui in udienza preliminare erano già cadute le accuse più gravi, relative alla bancarotta fraudolenta, e restevano in piedi solo quelle di bancarotta semplice, perché – secondo il pm – pur conoscendo la situazione di dissesto della società non avrebbe chiesto il fallimento del Savona, e quella di malversazione in relazione all’utilizzazione non corretta dei finanziamenti pubblici erogati per il campetto Comparato. Contestazioni per le quali l’ex assessore, che aveva sempre respinto ogni addebito della Procura, è stato assolto questa mattina.

“Martino è stato assolto dal Tribunale di Savona con formula piena da accuse infamanti e molto gravi, soprattutto per un amministratore pubblico. Era imputato infatti di malversazione a danni dello Stato e bancarotta; accuse che nascevano e trovavano fondamento in dichiarazioni accusatorie di una persona coimputata, cioè il Presidente del Savona Calcio dell’epoca sig. Pesce. Da subito Martino si è protestato innocente ed ha denunciato il suo accusatore” commenta l’avvocato Vazio.

“È stato un processo difficile anche per questa ragione e che ha avuto una lunga e meticolosa istruttoria: la sentenza ora afferma con nettezza che Luca Martino è totalmente estraneo ai fatti contestati. Sono contento non solo per ragioni professionali, ma anche per ragioni personali perché so quanto lui abbia sofferto per questo processo. Bene, molto bene” conclude l’avvocato Franco Vazio.

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