Agg ore 18.30: La data chiesta a gran voce dai lavoratori è finalmente arrivata: l’incontro con i sindacati è stato fissato per il 28 dicembre al Ministero dello Sviluppo Economico. Un secondo incontro con l’azienda è previsto invece il 9 gennaio.
Agg ore 16.05: Dopo una giornata di forte protesta, con sciopero e corteo che ha paralizzato Savona, è stato sciolto poco fa il presidio dei lavoratori della Piaggio Aerospace, che attendevano una comunicazione da parte del prefetto sulla convocazione a breve del tavolo ministeriale invocato da tempo da sindacati ed Rsu aziendale. La protesta da parte dei lavoratori è andata avanti anche nel primo pomeriggio, fino alla decisione di sciogliere il presidio nella centrale piazza savonese, dove la circolazione sta lentamente tornando alla normalità.
Savona. Si è concluso con una fumata grigia l’incontro tra il prefetto di Savona Giorgio Manari ed i rappresentanti sindacali dei lavoratori di Piaggio Aerospace, che da questa mattina si trovano in presidio davanti alla sede della prefettura di piazza Saffi a Savona per manifestare il loro malessere per la situazione di incertezza sul futuro dell’azienda aeronautica, nell’ambito dello sciopero odierno proclamato da Rsu sindacale e sindacati di categoria.
Sul tavolo ancora le incertezze riguardanti la ricapitalizzazione, il nuovo piano industriale e occupazionale, le trattative in corso con il Governo e, soprattutto, la cessione della proprietà intellettuale del P180, il drone considerato il fiore all’occhiello dell’azienda, come confermato anche dall’esplicito striscione che afferma: “Il P180 serve a volare non per ricapitalizzare”.
L’incontro tra sindacati e istituzione ha avuto purtroppo un esito negativo, con il prefetto che ha sostenuto l’inopportunità di convocare un tavolo ministeriale prima dell’operazione di ricapitalizzazione. Una risposta che il rappresentante della Rsu Roberto Gaglione ha accolto con un certo scetticismo: “Dal nostro punto di vista l’incontro ministeriale è importantissimo ed urgente. Se la cessione della proprietà intellettuale del P180 andrà avanti ci ritroveremo con un’azienda aeronautica senza aerei certificati. Non possiamo più attendere che l’azienda ci convochi. Ora l’ultima data che ci hanno proposto è quella del 22 dicembre, che guarda caso è l’ultimo giorno di lavoro. Non vorremmo iniziare l’anno nuovo con quale sorpresa. Ma quello che chiediamo con maggior forza è la convocazione di un incontro ministeriale. Vogliamo capire quali risultati hanno portato questi 14 mesi di lavoro sul piano industriale. L’ultimo incontro si è tenuto ad agosto: da allora sono passati quattro mesi e il tavolo ministeriale per la crisi industriale non è mai più stato convocato”.
Insomma, i sindacati temono che la cessione della proprietà industriale del P180 possa portare linfa vitale oggi ma possa costare caro domani: “L’azienda non ci aveva mai parlato di questa ipotesi. Il fallimento del piano industriale 2014-2018 era già costato la chiusura di parte dei reparti di Genova Sestri e dello stabilimento di Finale e la cassa integrazione per 116 persone. Il nostro timore è che, oltre a non avere un piano industriale, l’azienda proceda con la cessione dell’unico prodotto che abbiamo”.
Lorenzo Ferrero della Fiom-Cgil aggiunge: “L’unico soggetto che può fare chiarezza sulla situazione di Piaggio è il governo, che ormai da 14 mesi ha in carico la vertenza Piaggio ma non ci ha ancora fornito alcuna soluzione. Che non può essere certamente lo spacchettamento dell’azienda. Per noi un incontro ministeriale è fondamentale. Visto che non ci è stato concesso, manterremo il blocco. Ci dispiace per gli amici savonesi che non se lo meritano, ma le responsabilità non sono nostre ma del governo che pare non avere alcuna intenzione di fare chiarezza sul futuro di un’azienda che è strategica per il comprensorio e per tutto il paese”.
Ed in effetti il blocco del traffico da parte dei lavoratori Piaggio ha creato non pochi momenti di tensione con gli automobilisti, con piazza Saffi praticamente “vietata al traffico” e lunghe code su tutte le altre arterie che permettono di immettervisi. In particolare, gravi disagi si sono registrati soprattutto su via Brignoni, paralizzata per gran parte della mattinata. Il momento di massima “crisi” si è avuto al passaggio di un autobus di linea, i passeggeri del quale sono andati su tutte le furie a causa del blocco imposto dalla manifestazione dei lavoratori.
Questa mattina a dare manforte ai loro colleghi di Piaggio c’erano anche i lavoratori di Mondomarine, altra azienda che, nonostante la relativa abbondanza di lavoro, ora sta vivendo una crisi piuttosto profonda. Giulia Stella, segretario provinciale della Cgil, commenta: “Le eccellenze del nostro territorio continuano ad essere calpestate da ‘avventurieri’ che pensano di poter venire qui a depredarle. Il livello delle proprietà che si sono succedute nel tempo dimostra che, a fronte di una culturale industriale che qui ha una storia consolidata, non esistono classi dirigenti all’altezza della situazione”.
“Ma noi non ci arrendiamo. Il nostro patrimonio industriale va preservato. Nonostante la crisi, Piaggio ha realizzato un prodotto come il drone. Si tratta di un’eccellenza che va mantenuta e che non può essere razziata da soggetti che, ripeto, pensano di poter venire qui a depredare il nostro territorio. Anche per questo è necessario che il governo si faccia carico di questa situazione. Aspettiamo che l’arbitro delle vicende industriali savonesi ci chiami. Chi ha delle responsabilità deve assumersele. I lavoratori stanno lottando per loro stessi, ma anche per l’intera provincia di Savona. Ci dispiace per i disagi a cui sta andando incontro la città, ma i savonesi devono sapere che Piaggio è un’azienda importante per lo sviluppo e la crescita anche di Savona”.