La sentenza

Paziente morì dopo intervento, il dottor Piccardo deve risarcire l’Asl con 350 mila euro

Lo ha deciso la Corte dei Conti, l'azienda sanitaria però ne aveva chiesti 900 mila

Andrea Piccardo

Cairo Montenotte. Il dottor Andrea Piccardo dovrà versare un risarcimento danni in favore dell’Asl 2 Savonese di 350 mila euro. Lo ha deciso la sezione giurisdizionale regionale per la Liguria della Corte dei Conti che, però, ha notevolmente ridimensionato la richiesta del pubblico ministero che ammontava a 900 mila euro.

L’importo di 900 mila euro corrisponde infatti alla provvisionale che, dopo la sentenza di condanna in primo grado per omicidio colposo, l’Asl 2 Savonese (citata a giudizio come responsabile civile) aveva versato agli eredi della paziente, la signora Rosa Pera Moraglio, morta nel 2009 dopo un intervento per l’asportazione di una cisti renale eseguito proprio da Piccardo, allora primario dell’ospedale di Cairo Montenotte.

Al termine del processo d’appello la pena era stata ridotta a due anni di reclusione (da tre anni e sei mesi di reclusione) e la provvisionale era stata ridotta a 500 mila euro (200 mila euro per marito della signora e 150 mila per ciascuno dei suoi due figli).

L’azienda sanitaria aveva quindi promosso un giudizio contabile nei confronti del dottor Piccardo, possibile nei casi di dichiarazione di “colpa grave”, per chiedere la restituzione dell’intera somma versata agli eredi della paziente (pagata senza attendere l’esito del processo di secondo grado), ma la Corte dei Conti ha appunto accolto soltanto in parte la richiesta condannando l’ex primario a versare 350 mila euro.

Una decisione che è stata accolta positivamente dal legale di Piccardo, l’avvocato Elena Castagneto, che spiega: “Anche se si tratta formalmente di una condanna, sostanzialmente lo ritengo un successo perché si tratta di una diminuzione della domanda contabile di ben 550.000 euro (per cui erano già stati messi in atto i sequestri che ora dovranno essere ridotti) e ritengo quindi di poter esprimere soddisfazione”.

Davanti alla Corte dei Conti, il legale del medico ha sostenuto che il risarcimento dei 900 mila euro non fosse dovuto perché ci sarebbe stata una “gestione errata ed approssimativa del sinistro da parte dell’Asl 2” dovuta alla “mancata previsione di un’assicurazione per garantire il pagamento” – in realtà l’azienda sanitaria aveva due polizze, ma nessuna ha coperto il sinistro relativo alla signora Pera Moraglio – ed anche per il fatto che la somma agli eredi era stata versata senza attendere l’esito del processo d’appello. In effetti, (come si legge nella sentenza) i giudici hanno considerato che l’Asl 2 Savonese ha “gestito inadeguatamente il profilo assicurativo della responsabilità civile verso terzi”. “La Corte ha accolto le tesi anche se questo non ha condotto ad una eliminazione totale del debito, ma ad un notevole ridimensionamento” ha precisato il difensore di Piccardo.

Tra l’altro, non è da escludere che la condanna non sia ulteriormente modificata: “E’ in fase di valutazione il giudizio davanti alla sezione centrale della corte d’appello contabile di Roma per ottenere la cancellazione anche dei 350.000 rimasti” conclude l’avvocato Castagneto.

Nel frattempo è ancora in corso la procedura di transazione, in sede civile, tra i parenti della paziente morta dopo l’intervento e l’Asl per quantificare in via definitiva la quantificazione del danno dal liquidare.

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