Savona. Si è chiusa con sei patteggiamenti l’udienza preliminare per la vicenda del crac milionario della Centrale del Latte di Savona. Il pm Ubaldo Pelosi aveva chiesto il rinvio a giudizio per sei persone (in origine gli indagati erano dieci, ma quattro di loro sono mancati nel frattempo e di conseguenza le loro posizioni sono state stralciate) che, davanti al giudice Maurizio Picozzi, avevano però manifestato l’intenzione di definire appunto la loro posizione con il rito alternativo.
Questa mattina Giancarlo Odello, Luigi Minuto, Giuseppe Zunino – accusati di bancarotta fraudolenta – hanno patteggiato un anno e quattro mesi di reclusione (pena sospesa), Luigi Pollano una multa di 20 mila euro (in sostituzione della pena detentiva di due mesi e 20 giorni di reclusione), mentre Giuseppe Frumento e Vincenzo Vigo due mesi e venti giorni di reclusione con la sospensione condizionale della pena.
Per tutti gli imputati l’accusa era di concorso in bancarotta semplice (la Centrale del Latte era stata ammessa al concordato preventivo nel gennaio 2012), mentre la contestazione di fraudolenta era mossa appunto solo ad Odello, Minuto e Zunino. Nello specifico, secondo l’accusa della Procura, Odello, come presidente, Zunino, come amministratore delegato, Minuto, con la stessa qualifica ma fino all’agosto 2011, Frumento e Vigo in qualità di membri del cda, avevano contribuito a provocare il dissesto della società mentendo sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria e nascondendone l’insolvenza (nei bilanci dal 2009 al 2011). Stessa accusa contestata anche a Pollano come membro del collegio sindacale, per quanto riguarda i bilanci del 2009, 2010 e 2011.
Sempre questa mattina il gup Picozzi ha escluso dalla costituzione di parte civile alcuni ex dipendenti della centrale (il magistrato ha ritenuto che essendoci stato un risarcimento al commissario il commissario liquidatore della società non ci fossero le condizioni per ammettere anche i lavoratori).