Savona. Era inevitabile. Da tre giorni ormai a Savona non si parla d’altro che dell’ordinanza con cui il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio ha vietato i bisogni dei cani sui marciapiedi di corso Italia e via Paleocapa (e forse, in futuro, di tutta la città), e le furibonde proteste divampate sui social non potevano che sfociare, prima o poi, nella realtà.
Accadrà sabato, con non una ma addirittura due diverse iniziative. La prima si terrà alle 11: una sfilata di protesta che partirà da piazza Mameli per raggiungere piazza Sisto IV, transitando per via Paleocapa e corso Italia. E’ promossa da Patrizia Rosson e Ned Taubl (noto come portavoce dell’associazione di volontariato “Movimento Antipolitico Savonese”) su proposta della responsabile del Movimento Animalista di Savona, Rosi Biagioni.
La seconda si terrà invece alle ore 16. Il ritrovo in questo caso sarà in piazza Vacciuoli per un brindisi di Natale “canino”; da lì i partecipanti partiranno per una “passeggiata” canina diretta anche in questo caso in piazza Sisto IV. Lo spirito di quella che è stata ribattezzata “dogs invasion”, spiega Ornella Mazzucco del Comitato Aree Canine, è un po’ diverso dalla manifestazione del mattino: “Non vogliamo tanto ‘protestare’ contro il Comune, quanto soprattutto riallacciare un rapporto con i negozianti”. Tutto avrà inizio infatti proprio grazie all’offerta di una di loro, Alice Beltrame, che in qualità di commerciante del centro storico ha invitato tutti i proprietari di cani di Savona e non, ad un brindisi offerto da lei, al fine di testimoniar loro come non tutti i negozianti siano concordi con l’ordinanza. Saranno presenti anche l’Enpa ed una delegazione di animalisti valbormidesi.
Due proteste scollegate tra loro: e a Savona qualcuno già storce il naso di fronte ad un mancato coordinamento che rischia di “indebolire” le varie proteste, a fronte magari di un’unica grande “discesa in campo” che garantirebbe numeri più alti e maggior rumore. “E’ vero – ammette Mazzucco – ma questa ‘frammentazione’ deriva proprio dall’enorme eco che questa ordinanza ha avuto. Le persone che spontaneamente hanno iniziato a protestare sono migliaia, e quindi sono nate diverse iniziative senza che nessuno degli ideatori fosse a conoscenza delle proposte altrui. Impossibile unificare tutto in tempi così brevi. Non escludo che in futuro si riesca invece ad allestire qualcosa tutti insieme. In ogni caso questa situazione ha un vantaggio: testimonia in modo inconfutabile quanta rabbia serpeggi in questo momento tra i savonesi“.
Una rabbia, quella dei proprietari dei cani, acuita da un’altra scelta del Comune di Savona, quella di ripristinare il Capodanno puntando, essenzialmente, sui fuochi d’artificio (oltre allo spettacolo pirotecnico sono previsti soltanto alcuni concerti di street band). E per combattere questa decisione è partita una raccolta di firme, nata a Savona ma ben presto estesa a tutta la provincia: “Ci stiamo coordinando con i movimenti animalisti del territorio – conclude Mazzucco – perchè il nostro obiettivo non è solo fermare i fuochi a Savona quest’anno, quanto fermarli una volta per tutte nell’intera provincia savonese”.
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