Presa di posizione

“Il neofascismo cerca di mettere radici anche qui”: la denuncia dell’Isrec di Savona

"Si offende una città medaglia d’oro della Resistenza e dalle forti tradizioni democratiche"

liberazione resistenza
Foto d'archivio

Savona. “Anche a Savona il neofascismo cerca di mettere radici, offendendo una città medaglia d’oro della Resistenza e dalle forti tradizioni democratiche e antifasciste”. A dirlo è l’assemblea dei Soci dell’Istituto Storico della Resistenza di Savona che si è riunita lo scorso 4 dicembre nella sala rossa del Comune del capoluogo.

L’Isrec provinciale ha elaborato un documento nel quale denuncia appunto “il moltiplicarsi, per tutto il corso del 2017 e l’intensificarsi, specie negli ultimi giorni, di provocazioni e anche di manifestazioni violente di chiara marca nazifascista, inneggianti – con l’accompagnamento di gesti e di simboli inequivocabili – al nefasto periodo che ha portato il nostro paese ad una guerra rovinosa a fianco del feroce regime hitleriano non possono essere interpretati come l’innocuo verificarsi e ripetersi di ‘ragazzate’ (con questo termine da più parti si è teso a minimizzare), che non sarebbero di nessun pericolo per la nostra democrazia”.

“Il clima di ignoranza, indifferenza, malintesa tolleranza ormai diffuso anche a causa della sottovalutazione e della superficialità di troppi – cittadini singoli, partiti, istituzioni – sta favorendo da tempo quello che possiamo a ragione definire come un processo di vero e proprio “sdoganamento” del nazifascismo, che si presenta oggi in forme nuove, ma con parole d’ordine che non lasciano dubbi: tanto chiaro e violento appare, in particolare, l’incitamento al razzismo e ad ogni forma di discriminazione” spiegano dall’assemblea dell’istituto Storico della Resistenza di Savona.

“Questa situazione intollerabile e pericolosa, facendo appello a tutte le forze democratiche e antifasciste perché chiedano con fermezza a chi di competenza l’applicazione delle leggi esistenti, in modo che sia posto fine ad uno stato di cose diventato ormai insostenibile. Ci rivolgiamo anche ai cittadini di Savona e della sua provincia perché anche oggi respingano in modo compatto e civile queste provocazioni, rispondendo con la fermezza e la vigilanza democratica con cui tante volte in passato hanno dimostrato di saper riaffermare in modo concreto ed efficace i valori fondanti della sua storia di lotta e di difesa intransigente della democrazia nata dalla Resistenza” concludono dall’Isrec.

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