Senz'acqua

A Mioglia è emergenza idrica. Il Comune: “Ignorate le nostre richieste di aiuto”

L'amministrazione comunale non può intervenire o rischia sanzioni per mancato rispetto del pareggio di bilancio

mioglia

A Mioglia si aggrava sempre di più l’emergenza idrica. Da circa 10 giorni uno dei due pozzi artesiani che alimentano la rete si è esaurito e l’unico pozzo ancora attivo, che deve sostenere da solo l’intero acquedotto, è ormai in via di esaurimento. Questi due pozzi sono l’unica fonte di alimentazione dell’intero acquedotto di Mioglia, se si esclude una sorgente di piccole dimensioni, ed una volta esauriti entrambi l’intera rete rimarrà all’asciutto.

Le recenti precipitazioni nevose non hanno ancora sortito alcun effetto e nessuno è in grado di stabilire quanto tempo ci vorrà prima che la falda, situata a circa 100 metri di profondità, sia di nuovo in grado di alimentare la rete idrica. L’intera comunità di 500 abitanti potrebbe rimanere senz’acqua da un giorno all’altro.

La Prefettura di Savona e la Regione Liguria non hanno dato al momento alcun riscontro alla richiesta di aiuti inviata dal Comune di Mioglia sabato 25 Novembre. Il sindaco Simone Doglio ha chiesto questa mattina un incontro urgente con il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

“Il Comune, economicamente allo stremo, si trova allo stato attuale a dover fronteggiare l’emergenza completamente da solo. La chiusura totale ed il razionamento idrico sono stati finora evitati grazie all’encomiabile lavoro svolto senza sosta dal personale che gestisce l’acquedotto e sta effettuando manualmente l’azionamento delle pompe per il riempimento delle due vasche principali utilizzando l’acqua proveniente dall’unico pozzo ancora attivo, ma quest’ultimo come detto è ormai allo stremo ed il suo esaurimento totale è questione di settimane se non di giorni” afferma Roberto Palermo capogruppo della maggioranza consiliare.

“Martedì prossimo verrà tentato, con le ultime risorse economiche rimaste a disposizione dell’Amministrazione, un intervento per aumentare la profondità del pozzo attualmente esaurito, nella speranza di ritrovare l’acqua. Se tale azione non avrà successo, il Comune non potrà fare altro che chiudere i rubinetti a tutta la cittadinanza”.

“Non è possibile finanziare altri interventi: le risorse a disposizione per il 2017 sono terminate e non è possibile attingere dall’avanzo di amministrazione di oltre 250.000 euro a causa dei vincoli imposti a livello nazionale dal pareggio di bilancio. Una violazione di tali vincoli comporterebbe una sanzione per il Comune pari al doppio dell’importo prelevato. La legge non ammette deroghe, neanche in una situazione di emergenza come questa”.

“Utilizzeremo gli ultimi soldi rimasti a disposizione nel bilancio 2017 per tentare questo intervento disperato di trivellazione del pozzo già esistente. Se dopo questa operazione non dovessimo trovare l’acqua, non resterà altro da fare che razionare l’erogazione fino all’esaurimento del secondo pozzo, dopodiché rimarremo totalmente all’asciutto ed aspetteremo l’intervento della Protezione Civile, perché non si possono lasciare senza acqua corrente oltre 500 persone. A causa dei tempi tecnici, che l’arrivo della neve ha ulteriormente allungato, la trivellazione non potrà avere luogo prima di martedì”.

E il consigliere aggiunge: “Il Comune ha le mani legate, non possiamo attingere dall’avanzo di amministrazione ulteriori risorse per effettuare la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento idrico a causa della legge sul pareggio di bilancio, se lo facessimo verremmo gravemente sanzionati. Non ci resta altro da fare che guardare il nostro paese rimanere all’asciutto senza poter intervenire in alcun modo. Non possiamo finanziare la ricerca di nuove sorgenti e la creazione di nuovi pozzi, perché per lo Stato ha più importanza l’equilibrio di bilancio del fatto che la cittadinanza possa rimanere senz’acqua”.

“Il Governo ci spieghi come far fronte ad un’emergenza di queste dimensioni, alla fine dell’anno, senza poter attingere dall’avanzo di amministrazione: è assolutamente vergognoso che non si possano usare le risorse che il nostro Comune ha a disposizione per prevenire il peggio. La situazione è disperata, abbiamo bisogno al più presto di supporto tecnico ed economico per superare questa emergenza. Non si può stare a guardare mentre un intero paese di 500 abitanti, in Italia, nel 2017, sta rimanendo senza l’unica fonte di approvvigionamento idrico. Ringraziamo la cittadinanza per la comprensione ed il sostegno, stiamo facendo tutto il possibile per evitare l’aggravarsi della situazione e faremmo anche di più, se delle leggi assurde non ce lo impedissero” conclude l’esponente dell’amministrazione comunale.

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