Loano. E’ stato approvato in occasione del consiglio comunale tenutosi questa sera il nuovo regolamento comunale che introduce anche a Loano la tassa di soggiorno, cioè il contributo che sono tenute a pagare tutte le persone che alloggiano nelle strutture ricettive (o case vacanze) di territori classificati come località turistiche o città d’arte. Il documento ha ottenuto i voti favorevoli della maggioranza consiliare e quelli contrari della lista civica di minoranza di LoaNoi. Il gruppo “Pd/Da sempre per Loano” ha optato per l’astensione.
Il nuovo “Regolamento comunale per l’applicazione dell’imposta di soggiorno” stabilisce che “il gettito dell’imposta è destinato esclusivamente a finanziare interventi in materia di turismo e promozione della città, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei servizi pubblici locali finalizzati al turismo ed alla cultura” così come previsto dal “Patto per lo sviluppo strategico del Turismo” della Liguria.
In particolare, almeno il 60 per cento del gettito d’imposta dovrà essere utilizzato (in sinergia con le organizzazioni imprenditoriali) per l’organizzazione di manifestazione e la promozione del territorio, mentre il restante 40 per cento dovrà essere sempre impiegato per migliorie che abbiano ricadute sul settore turistico.
E’ tenuto a versare l’imposta chiunque pernotti in una delle strutture ricettive della città e perciò il numero di notti di pernottamento sono la “unità di misura” sulla base della quale calcolare l’entità della tassa di soggiorno che ogni turista è tenuto a pagare al Comune per il tramite del gestore o titolare della struttura ricettiva o casa vacanze. L’entità dell’imposta è stabilita dalla giunta comunale in accordo con le associazioni di categoria e degli appartamenti ad uso turistico e viene calcolata in modo differenziato a seconda della tipologia di struttura ricettiva.
Per quanto riguarda le strutture alberghiere, chi soggiornerà in un hotel ad una stella pagherà 50 centesimi di euro a notte; chi soggiornerà in un hotel a due stelle pagherà 70 centesimi a notte; chi sceglierà un tre stelle pagherà un euro e chi un quattro stelle 1.50 euro.
Chi sceglierà una struttura ricettiva all’aperto (campeggi, parchi vacanze e villaggi turistici) pagherà 50 centesimi a notte. Chi soggiornerà in locande, affittacamere, agriturismi, B&B e residenze d’epoca pagherà un euro a notte. Chi dormirà in un ostello pagherà 50 centesimi a notte. Gli ospiti di case ed appartamenti per le vacanze ad uso turistico verseranno un euro a notte.
L’imposta è ridotta del 30 per cento per gruppi sportivi o scolastici di età compresa tra i 12 anni compiuti ed i 18 anni. La riduzione vale anche per gli insegnanti accompagnatori. L’imposta è ridotta del 30 per cento (tranne che a luglio ed agosto) per gli anziani di età non inferiore ai 65 anni (nel giorno di inizio del soggiorno) che fanno parte di gruppi di almeno 20 persone organizzati da enti pubblici, sindacati, agenzie di viaggio, tour operator od altri soggetti autorizzati.
Sono esenti dal pagamento i residenti a Loano; i minori che nel giorno di inizio del soggiorno non abbiano ancora compiuto 12 anni di età; i lavoratori della struttura ricettiva con rapporto contrattuale o di studio non residenti nel comune; i volontari che offrono il loro servizio in città in occasione di emergenze ambientali; le persone ospitate su disposizione dell’autorità pubblica a causa di particolari situazioni di emergenza; le persone che praticano terapie riabilitative presso strutture sanitarie situate nel territorio comunale o della provincia; chi assiste degenti ricoverati presso strutture sanitarie del territorio; gli autisti di pullman e gli accompagnatori turistici di gruppi organizzati; i portatori di handicap e le persone non autosufficienti.
La giunta comunale può prevedere la riduzione dell’imposta (fino al suo azzeramento) per il periodo compreso tra novembre e marzo, anche differenziando ogni singolo mese.
Nei piani dell’amministrazione del sindaco Luigi Pignocca, la tassa entrerà in vigore entro 60 giorni dall’approvazione della delibera, ma per il primo anno riguarderà solo il periodo compreso tra aprile ed ottobre e sarà applicabile unicamente per i mesi di luglio ed agosto.
“La tassa di soggiorno – ha spiegato il sindaco – fu istituita nel 1910 e restò in vigore fino al 1989. Fu reintrodotta col federalismo fiscale nel 2010 e solo per la città di Roma. Nel 2011 fu introdotta la possibilità di applicarla anche alle altre città capoluogo ed in seguito a tutti i comuni turistici. Per quanto riguarda il nostro comune, il percorso che ci ha portato fin qui è iniziato quest’estate. Ci siamo confrontati sia con le minoranze che con le categorie, che ovviamente non si sono dimostrate favorevoli. Ma nessuno di noi è mai favorevole alle nuove imposte. Tuttavia l’imposta di soggiorno deve essere considerata una possibilità di portare un maggiore sviluppo turistico alla nostra zona. In questa prima fase abbiamo optato per una introduzione ‘soft’ mentre dal prossimo anno sarà in vigore a pieno regime. Abbiamo puntato sul periodo di maggiore afflusso turistico cercando di calibrarla al meglio dal punto di vista economico. La fascia di tassazione maggiore arriva ad un euro e mezzo, ma avendo introdotto un limite massimo di cinque giorni (la durata media della permanenza nelle nostre strutture ricettive è 4.46 giorni) la rende perfettamente adeguata al nostro tipo di turismo”.
Gianni Siccardi, capogruppo di “Pd/Da sempre per Loano”, ha notato: “Questa tassa è percepita come un balzello. E se prendiamo come parametro il ‘balzello’ della Tari, certamente è comprensibile il fatto che la sua introduzione sia considerata una incognita rispetto al servizio che dovrebbe offrire. La tassa di soggiorno rappresenta per Loano l’ultima spiaggia per ottenere un introito legato al turismo, prima voce dell’economia del nostro paese. Introdurre una imposta del genere in un momento di vacche magre di certo apre nuovi scenari, ma impone interrogativi sulla ricerca dei fondi in futuro. In questi mesi di lavoro sul regolamento, le categorie si sono mostrate riluttanti e qualcuno è arrivato a dire: ‘Non siamo il bancomat dei Comuni’. Insomma, gli attori principali di questa novità vivono questo momento con diffidenza. Dal canto nostro siamo preoccupati per l’assenza di un progetto di massima a proposito del futuro di paese. Ci chiediamo cosa ne sarà dei fondi raccolti con questa tassa. Temiamo che parte di questi fondi possa essere usata per interventi che dovrebbero essere finanziati con altri capitoli, come il rifacimento della passeggiata di ponente, la lotta al punteruolo rosso, la manutenzione di parchi e strade”.
Paolo Gervasi, capogruppo di LoaNoi, ha notato: “Dal punto di vista tecnico, non abbiamo nulla da eccepire su questo regolamento. E’ altro a lasciarci perplessi. Siamo sicuri che le categorie riusciranno a rispondere ai dettami contenuti nel documento? Se un cliente si rifiuterà di pagare cosa succederà? Un albergatore deciderà mai di denunciare un proprio cliente? Dover sottostare a queste prescrizioni potrebbe avere risultati opposti alla lotta all’evasione. Il Comune, poi, riuscirà ad effettuare l’attività di controllo, considerando le difficoltà croniche degli uffici?”
“Questa e altre amministrazioni precedenti hanno sempre affermato di non voler mettere le mani nelle tasche dei cittadini. A Loano non c’è la Tasi (anche se l’Imu sulle seconde case è al massimo). Invece ora accade il contrario. Più in generale, noi riteniamo che prima di chiedere, ai cittadini occorra riuscire a dare. Le tasse, dal punto di vista tecnico, comportano l’erogazione di un servizio pubblico. Dal nostro punto di vista, dunque, la tassa di soggiorno dovrebbe essere chiesta solo dopo aver catturato il turista. Ma a Loano questa capacità di attrarre è venuta meno, come testimoniano le tante lamentele ricevute quest’estate”.
“Ci chiediamo per quale scopo saranno usati i fondi. Anche rifare la passeggiata di ponente è un intervento di rilancio turistico. O una strada, come confermato anche dal sindaco. A noi sembra che l’introduzione di questa tassa non abbia l’obiettivo di dare qualcosa in più al territorio ma di recuperare qualcosa che non siamo stati in grado di fare da soli pur averlo promesso a più riprese. Dietro ci sono più ragioni di cassa che non la necessità di finanziare una progettualità futura. Discorso di cassa più che di prospettiva e progettualità su cose ancora a venire e da programmare”.[tag name=’tassa di soggiorno’]
“Il sindaco dice che altri Comuni l’hanno applicata. Ma questo tipo di confronto non regge: magari sono Comuni che fanno già buon turismo e quindi possono chiedere un contributo ai loro ospiti con maggiore leggerezza o comuni con difficoltà finanziare a gestire certi aspetti e che ritengono che la tassa sia una boccata di ossigeno per le loro casse. E poi, sindaco, lei ha sempre detto che Loano si distingue dai vicini in ogni occasione e ora ‘copiamo’ gli altri? Invece non introdurre questa tassa potrebbe farci distinguere da chi al contrario la vuole applicare. A sentire l’amministrazione i nostri bilanci sono ottimi e non abbiamo mai avuto problemi a spendere e investire. Ora viene fuori che è lo strumento fondamentale per rilanciare il turismo. Ma noi che contropartita offriamo al turista che viene rispetto a questa tassa? Abbiamo progetti o linee guida circa l’uso di questi fondi?”
“A noi – ha chiosato Gervasi – sembra che si attenda la tassa per effettuare interventi che si sarebbero dovuti effettuare a prescindere. Siamo perplessi circa la capacità della maggioranza di capitalizzare queste risorse. Vorremmo che la tassa non venisse usata per finanziare quanto disatteso rispetto ai programmi elettorali e che offusca l’immagine di Loano”.
Patrizia Mel, collega di Gervasi in LoaNoi, ha aggiunto: “Ci siamo detti più volte che il turismo è elemento trainante della nostra economia, ma inutile nascondere che si tratta di un settore in crisi. Come possiamo pensare di rilanciare un turismo che zoppica con ulteriori imposte? Se io fossi un turista, perché dovrei venire a Loano se mi viene anche imposta una tassa? Faccio fatica a trovare risposte a queste domande. Abbiamo mare ed entroterra splendidi, ma non siamo i soli. E altrove non viene applicata. Prima di mettere una tassa del genere dovremmo cercare di distinguerci in ambito turistico. E non parlo di feste o manifestazioni: dobbiamo qualificarci per qualcosa che ci renda unici. E la ricerca di questo elemento dovrebbe essere concertata con categorie e associazioni, che hanno tanto da dare per rendere unico e particolare il nostro territorio. D’altro canto questa imposta favorirà ancora di più un turismo mordi e fuggi e giornaliero”.
Enrica Rocca, assessore al bilancio, ha precisato che “stiamo istituendo una imposta di soggiorno e non una tassa di soggiorno. Una tassa è un tributo pagato allo stato o a un ente pubblico dai privati cittadini per usufruire di particolari servizi. Una imposta è un prelievo effettuato da stato o enti pubblici per procurarsi i mezzi necessari alla produzione dei servizi di comune utilità. L’imposta di soggiorno non serve a fare cassa. Il nostro bilancio triennale non ha bisogno di questa imposta per quadrare”.
Pigmocca ha ribattuto: “Non è una tassa a rendere appetibile o meno una località. Personalmente, quando scelgo la meta delle mie vacanze vado in un luogo in cui penso di trovare servizi ed attrattive. La sfida è capire cosa può essere utile per il nostro territorio. Dobbiamo metterci in testa che i nostri competitor non sono Finale, Alassio, Varazze, non sono le altre località del nostro comprensorio, ma gli altri territori italiani: Toscana, Emilia. Rimini ha introdotto l’imposta di soggiorno tre anni fa, Bibbione anche. E coi proventi realizzano infrastrutture e manifestazioni. Il nostro Comune ogni anno investe 700 mila euro nel turismo. Chi viene qui cerca sensazioni. Questa imposta ci permetterà di offrire qualcosa in più a chi sceglierà di venire qui”.
Ancora Siccardi: “Noi ci asterremo dalla votazione per questioni ‘politiche’. Personalmente ritengo che sarebbe bello vivere in un paese ideale. Se applicare una tassa per cinque giorni può rendere Loano ancora più appetibile, mettiamolo in conto”.
Gervasi: “Noi voteremo contro. Nessuno ci toglie dalla testa che questa tassa sia introdotta non per fare qualcosa in più ma per metterci al passo rispetto a quanto non è stato fatto”.