Lo zibaldone

La leggenda di Andalora e Steffanello

Lo Zibaldone è la rubrica di curiosità di IVG: ogni mercoledì storia, cultura, aneddoti, riflessioni e scoperte della nostra provincia

Zibaldone

Lo Zibaldone è la rubrica di IVG su storie, racconti, aneddoti e scorci culturali della nostra provincia, curata da Sara Sacco.
Storie… storie… quante storie da raccontare: alcune si scoprono casualmente, altre affiorano prepotenti durante appassionanti ricerche, e poi aneddoti, ispirazioni, pensieri e parole…

Non tutti sanno che…

Ricordate la leggenda raccontata alcuni articoli fa di Adelasia e di Aleramo su cui si fonda l’origine alla città di Alassio? Ebbene ho scovato un’altra storia popolare d’amore che narra la nascita della vicina Andora, tra Capo Mele e Capo Mimosa.

Secondo fonti storiche, il borgo di Andora, fondato nel 753 a.C. da un popolo greco originario della Focide in fuga dall’Asia Minore, venne colonizzato dai Romani, poi saccheggiato dai barbari Goti, fino a diventare nel 1091 un possedimento di Bonifacio del Vasto.

Secondo la leggenda, invece, c’era una volta Andalora (o Andarola), una bellissima fanciulla il cui nome significava “landa d’oro”, che si innamorò riamata di Stefanello, un ragazzo ovviamente giovane, forte e bello, incontrato casualmente al pozzo in collina dove la ragazza si recava ogni giorno a prendere l’acqua.

Secondo la leggenda, i rispettivi genitori cercarono di farli sposare, a loro insaputa. Spaventata dal fatto di dover essere costretta a sposare qualcuno che non fosse il suo Stefanello, Andalora cercò di scappare.

A questo punto il perfido principe Al Kadir, un pirata saraceno, invaghitosi della donna, la rapì portandola via con se’, dopo averla legata all’albero maestro della sua nave. Una notte, di nascosto, nel disperato tentativo di liberare la ragazza, Stefanello raggiunse la nave ormeggiata a Capo Mele ma fu scoperto e ferito da un soldato di guardia.

Sconvolta, la bella Andalora, per sfuggire ai Saraceni, insieme all’amato si gettò in mare dove ambedue morirono abbracciati tra le onde. Profondamente commosso dalla passione e dal tragico epilogo, Al Kadir decise di diventare cristiano e di dare l’immortalità ai due amanti denominando con il loro nome due borghi da lui conquistati, che divennero appunto Andora e Stellanello.

C’è chi dice che, secondo un finale alternativo, alla morte i due innamorati furono trasformati in delfini; secondo il classico “lieto fine”, invece, anziché morire Andalora e Stefanello furono salvati da dei delfini che li riportarono a riva, sani e salvi, e quindi vissero felici e contenti…

Non tutti sanno che… nel borgo ligure resiste ancora al tempo un bastione saraceno, risalente all’anno Mille, che veniva usato per difendersi dalle ricorrenti invasioni barbariche.

Non tutti sanno che… tra Marina di Andora e Laigueglia, nel borgo medievale di Colla Micheri, visse e morì Thor Heyerdahl, antropologo ed esploratore norvegese, famoso per aver raggiunto nel 1947 la Polinesia con la zattera “Kon-tiki” ed aver attraversato nel 1970 l’Oceano Atlantico in 57 giorni su di una imbarcazione fatta di papiro.

Non tutti sanno che… la bellezza non sfila solo nei mesi estivi: infatti durante l’evento di moda, arte e cultura intitolato “Miss Inverno”, sabato prossimo 9 dicembre, sarà eletta ad Andora la reginetta dell’inverno.

Lo Zibaldone è la rubrica settimanale di IVG su storia e cultura savonese, in uscita ogni mercoledì: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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