Borghetto Santo Spirito. Adeguamenti alle tariffe e tagli ai servizi, cercando però di mantenere attivi tutti quelli strategici. E’ stata questa la politica che l’amministrazione comunale del sindaco Giancarlo Canepa ha messo in atto nella stesura del piano di riequilibrio decennale con cui il Comune di Borghetto cercherà di ripianare il buco di bilancio emerso lo scorso anno e che ha portato la nuova amministrazione comunale a dichiarare il pre-dissesto. Il documento è stato discusso ed approvato nel corso del consiglio comunale tenutosi questa sera presso la sala consiliare “Stefania Maritano” del municipio di piazza Italia.
Nella sua introduzione, l’assessore al bilancio Roberto Moreno ha spiegato: “Il piano di riequilibrio è composto di due parti: una ‘storica’ in cui è contenuta l’evoluzione della situazione economico-finanziaria del Comune negli ultimi anni e le ragioni che hanno generato lo squilibrio e le motivazioni per le quali il piano di riequilibrio triennale elaborato dai commissari prefettizi Santonastaso e Triolo non era sostenibile. La seconda parte contiene le manovre correttive che il Comune intente mettere in atto per riequilibrare il disequilibrio entro un termine di dieci anni. Che iniziano dal quest’anno”.
“Per quanto riguarda le origini del disequilibrio, esse sono diverse. Da una parte c’è stata una progressiva erosione delle entrate dell’Ente, , che si sono ridotte progressivamente insieme ai contributi da parte dello Stato. Di contro, sono aumentati i contributi dovuti dal Comune allo Stato nell’ambito del fondo di solidarietà. Ci sono poi altre questioni, come i due risarcimenti da 650 mila e 782 mila euro. Inoltre, non vanno dimenticato i maggiori corrispettivi richiesti da Servizi Ambientali per quanto riguarda le tariffe di fognatura e depurazione. Nel corso degli anni la società ha adeguato le tariffe, ma il nostro Comune non ha mai aggiornato i conti e perciò la differenza è andata a carico dell’amministrazione comunale. Si tratta di una cifra di circa 150 mila euro. Servizi Ambientali ha chiesto anche un adeguamento dei costi di depurazione dovuti alla maggiore affluenza di acque bianche al depuratore: tra il 2014 ed il 2017 questo ha cubato circa 664 mila euro”.
“C’è poi la esternalizzazione del servizio di acquedotto che ha inciso per 150 mila euro. C’è stata poi la mancata verifica dell’anticipazione Tasi del 2014 per 341 mila euro e la mancata apposizione del fondo di solidarietà del 2015 per 796 mila euro. Negli anni, poi, è stata sospeso l’accertamento Imu (tra l’anno scorso e quest’anno sono state verificate le entrate dal 2012 al 2015) e quello per le violazioni del codice della strada del 2015 e 2016”.
C’è poi un “disequilibrio strutturale dell’ente” per cui la spesa del Comune di Borghetto è superiore a quello che lo stesso ente può permettersi. Il piano di rientro, dunque, tiene conto sia del disequilibrio creatosi negli anni sia di questo problema “cronico” che affligge i conti del Comune.
Il piano di riequilibrio prevede una serie di sospensione dei contributi e delle agevolazioni per i servizi in ambito sociale. Ad esempio, la capienza dell’asilo nido comunale sarà ridotta, passando da 24 a 21 posti. Il centro ragazzi, servizio gratuito di cui usufruiscono mediamente 160 ragazzi, sarà mantenuto “con grande sforzo. A giugno – spiegano Canepa e Moreno – indiremo una nuova gara. La base d’asta subirà una riduzione del 20 per cento circa. Questo ci permetterà di mantenere attivo il servizio (anche se per meno ore, probabilmente) e anche di risparmiare circa 10 mila euro. Per quanto riguarda il campo solare, si è sempre trattato di un servizio compartecipato tra Comune e famiglie: oltre al contributo del nostro Ente, le famiglie versavano una retta di circa 200 euro al mese. Per il prossimo anno contiamo di affidare il servizio ad una cooperativa, ad una associazione o anche ad un’azienda o ad una società, che però non riceverà alcun contributo pubblico da parte del Comune. Questo ci porterà ad un risparmio di 52 mila euro”.
“Come già anticipato – proseguono sindaco ed assessore – non saremo più in grado di garantire il prolungamento dell’orario di apertura della biblioteca, che permetterà di risparmiare 15 mila euro. Per fortuna, però, la Fondazione Vacca si è detta disponibile ad accollarsi i costi di questo servizio. Ancora, abbiamo stabilito di sospendere i contributi alla proloco. Si tratta di una scelta drastica ma necessaria: al momento di scegliere tra la sospensione del servizio di centro ragazzi e la sospensione dei contributi alla proloco, non abbiamo avuto dubbi. Ancora, abbiamo dovuto dimezzare i contributi alle associazioni sportive (per un risparmio di circa 30 mila euro). Speriamo che queste riescano a mantenere i servizi inalterati: realtà come quelle che gestiscono il campo sportivo vedono impegnati 160 ragazzi e svolgono un ruolo importante all’interno della nostra comunità”.
Tra tanti tagli, l’amministrazione Canepa è riuscita a mantenere “il servizio di trasporto settimanale verso il cimitero di Rive: non sarebbe stato degno di un paese civile far venire meno ai nostri concittadini più anziani o in difficoltà la possibilità di andare a far visita ai loro cari al cimitero”.
D’altro canto, sono in programma alcuni adeguamenti tributari. Come quelli sull’Imu, con la quota dell’abitazione principale al 2 per mille e tutte le altre tariffe al 10.6 per mille. Queste misure permetteranno di recuperare circa 100 mila euro l’anno. L’abolizione degli scaglioni delle aliquote Irpef porterà al recupero di altri 100 mila euro annui. Borghetto, poi, introdurrà l’imposta di soggiorno che “riteniamo possa portare utili fondi da investire nel settore turistico. Il piano in sé non contiene cifre precise riguardo questa voce: le entrate derivanti da questa tassa, infatti, arriverebbero per lo più dalle case affittate per le vacanze ed al momento non è possibile fare stime certe circa il possibile gettito”. Inoltre, è previsto un adeguamento rispetto alla tassa di occupazione di suolo pubblico (Tosap) che porterà ad incamerare altri 15 mila euro. A fare da contraltare a questi adeguamenti tariffari ci sarà un inasprimento del contrasto all’evasione, con un “potenziamento del servizio di riscossione”.
“Gli anni tra il 2018 ed il 2020 non vedranno alcun rientro dal debito. L’anno di svolta sostanziale in cui verranno ripristinati i tagli è il 2022. Anche perché il 2021 sarà l’ultimo anno in cui avremo i Boc, che verranno restituiti in parte residuale tra il 2017 e il 2021. Per ripianare il buco, poi, effettueremo un adeguamento periodico delle tariffe. Fino al 2021 le agevolazioni saranno sospese. D’altro canto, effettueremo la ricognizione delle tariffe dei servizi cimiteriali e di quelle per le prestazioni dell’ufficio edilizia e urbanistica, specie per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione ed i diritti di segreteria”.
“Fino al 2021 saranno azzerati i capitoli riguardanti le iniziative sportive, turistico culturali (per circa 65 mila euro) e perfino quelli per le pulizie dei plessi pubblici. Circa le risorse umane, effettueremo la riorganizzazione complessiva dell’Ente come richiesto anche dalla procedura. Prendendo come riferimento il numero di abitanti, in proporzione dovremmo avere 32 dipendenti ma la normativa non tiene conto del fatto che siamo comune turistico. Perciò procederemo con la riorganizzazione della dotazione organica incentivando la mobilità ed i pensionamento e bloccando il turnover”.
Ma la pietra angolare su cui si basa tutto il piano di riequilibrio è la vendita della farmacia: “Senza questa cessione – sottolineano Canepa e Moreno – saremo costretti a chiudere il centro ragazzi e il campo solare. Al momento di valutare questo passo ci siamo posti alcuni problemi: le conseguenze per la clientela, per i dipendenti e gli eventuali benefici per il Comune. Circa il primo punto, dal nostro punto di vista la vendita della farmacia non comporterà particolari problemi per gli utenti. Anzi, forse comprare da un privato sarà anche più conveniente per loro”.
“Per quanto riguarda il Comune, invece, la vendita porterà importanti vantaggi. La stima informale in nostro possesso ne indica un valore compreso tra un milione e 200 mila euro ed un milione e 700 mila euro. Noi contiamo di venderla ad un milione e mezzo. Aggiungendo a questa cifra l’avanzo di gestione di quest’anno, avremo la cifra necessaria ad estinguere mutui per circa due milioni di euro. Ciò ci permetterà di risparmiare 150 mila euro l’anno solo di interessi. In dieci anni, avremo un risparmio di un milione e duecento mila euro. Oggi la farmacia rende 30 mila euro l’anno circa. Per arrivare allo stesso risultato in 40 anni circa. Dunque, ci sono pochi dubbi sul fatto che sia un’operazione utile per il Comune”.
Per quanto riguarda i dipendenti, essi “non hanno nulla di cui preoccuparsi: quando prepareremo il bando inseriremo le clausole sociali che ne salvaguarderanno i posti di lavoro”.
“Se vogliamo vendere non è per un capriccio, ma perché non vogliamo sopprimere servizi essenziali per il paese. Altre località hanno portato a termine una operazione simile senza nemmeno essere nella nostra stessa situazione. Non ci sarà alcuna interruzione del servizio, semplicemente sarà erogato da un soggetto privato anziché uno pubblico”.
Per Canepa, gli anni più duri saranno da qui al 2021, anno in cui “la nave si sarà raddrizzata grazie anche all’estinzione dei famosi Boc. Per quella data non avremo più il disequilibrio strutturale che caratterizza il nostro bilancio. Inoltre, alcuni dipendenti andranno in pensione e ciò comporterà un altro risparmio di risorse. Negli ultimi dieci anni il personale si è ridotto di 20 unità, delle quali tre soltanto quest’anno. Il prossimo anno un altro dipendente andrà in mobilità ed un altro andrà in pensione. Nel 2021 altri tre dipendenti concluderanno la loro carriera”.
Pier Paolo Villa, capogruppo della lista civica “Liberiamo Borghetto”, ha detto: “Intanto vogliamo ringraziare l’assessore Moreno e il capogruppo Alessio D’Ascenzo per la disponibilità avuta nella commissioni capogruppo nelle ultime settimane riguardo il piano di riequilibrio. Francamente, non so se gli abitanti di Borghetto capiranno le reali motivazioni che hanno portato a questo punto. Siamo in una situazione gravissima che è il frutto di decenni di amministrazioni tutt’altro che lungimiranti. In epoche durante le quali si poteva fare più di quanto si possa fare oggi ci sono state maggioranze che hanno contribuito, con le loro azioni, a creare la situazione attuale, a creare un indebitamento senza precedenti, di proporzioni altissime da cui sarà difficile venire fuori. Certamente, le loro scelte politiche avevano l’obiettivo di far crescere il paese, forse, ma alla fine hanno anche portato a questo. Siamo definiti il paese dei servizi, un paese in cui le attività stanno morendo. Siamo un paese che alcuni turisti si sentono liberi di definire ‘senza senso del Natale’ a causa della scarsità di luminarie”.
“Questa sera la maggioranza ci ha presentato la diagnosi e ci chiede di approvare la cura. Che è a base di tagli ai servizi, di introduzione delle tasse, di innalzamento delle tariffe, di eliminazione delle agevolazioni fiscali. E, in ultimo, si basa sulla vendita della farmacia comunale. Per i prossimi cinque anni almeno saranno lacrime e sangue. Anche per questo vi avevamo chiesto di incontrare i cittadini prima di proporci l’approvazione del piano di riequilibrio, in modo che tutti fossero ben consapevoli di cosa ci aspettava. Invece addirittura abbiamo appreso dai giornali che i dipendenti della farmacia comunale sono in stato di agitazione perché nemmeno loro sono a conoscenza delle intenzioni dell’amministrazione. Noi siamo contrari a questo piano di rientro, siamo contrari alla vendita della farmacia, che in tutti questi anni ha prodotto utili reinvestiti in ambito sociale. Si tratta di un gioiello di famiglia che viene venduto non per risanare ma per tappare un buco. Ma le altre cause di indebitamento resteranno sulle spalle dei cittadini di Borghetto per anni”.
Il capogruppo di “In Cammino” Giancarlo Maritano ha detto: “Questa sera tiriamo le somme di un grande lavoro fatto per cercare di inquadrare le cause del pre-dissesto. Al di là di alcuni aspetti che a nostro modo di vedere sono piuttosto critici, così come sottolineato anche dalla relazione del revisore dei conti, il vostro piano punta tutto sulla vendita della farmacia. Che a mio modo di vedere è stata supervalutata sia quando il suo valore è stato stimato sul milione e 700 mila euro e lo è anche ora che le avete attribuito un valore di un milione e mezzo di euro. Tanto è vero che il revisore prevede un incasso di un milione e 300 mila euro. Oggi la situazione relative alle farmacie è cambiata rispetto a qualche anno fa. Basti pensare che Ceriale ci ha messo due anni a vendere la propria farmacia comunale. Al giorno d’oggi il valore di una farmacia viene stimato in base al fatturato anno, che per quanto riguarda la nostra è inferiore a un milione e 300 mila euro. Sinceramente non so in che tempi e a quali cifre si riuscirà a vendere la farmacia. Se non si vende qual è il piano B di questa amministrazione? In generale, noi siamo contrari alla vendita. La farmacia comunale non crea perdita. Certo, crea pochissimo utile, visto che rende appena il 2 per cento, ma questo perché ha problemi di amministrazione e gestione che vanno corretti”.
Maria Grazia Oliva di “In Cammino” ha chiesto perché l’amministrazione non abbia “pensato ad applicare una Tasi sulle seconde case? Avrebbe cubato più dei 200 mila euro derivanti dalla tassazione indiscriminata dell’Imu e si sarebbero colpite le fasce più abbienti al contrario di quanto avviene con l’unificazione delle aliquote Imu. Stesso discorso vale per la Tosap”.
Moreno ha risposto: “L’applicazione della Tasi era impossibile: c’è un limite normativo che vieta di farlo nel caso non la si sia mai applicata prima. Comunque, vedo che le minoranze sono contrarie ad alcuni aspetti di questo piano, ma mi pare che non dia nemmeno alternative. Personalmente sono pronto a discutere di ogni possibilità, ma non si può solo cavalcare il sentimento più diffuso. Se vogliamo mantenere il centro ragazzi, l’asilo nido, il campo solare e il resto non riduciamo la spesa. E dunque il piano di riequilibrio fallisce. Tutto non si può tenere. Abbiamo cercato di portare il bilancio in equilibrio senza creare uno shock. Poi, siccome il nostro Comune non va così male, passati i tre anni critici torneremo a migliorare. Circa la farmacia, posso capire che si dica che è fonte di introiti per il sociale, che è un bene inalienabile. Ma ad oggi non è così. Genera un utile di 30 mila euro annui ma vendendola faremo di più”.
Canepa ha concluso: “Questo piano sintetizza il nostro lavoro. Che aveva l’obiettivo di evitare lacrime e sangue per dieci anni. Abbiamo lavorato per cercare di mantenere tutti i servizi”.
Alla fine il piano di riequilibrio finanziario è stato approvato coi voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari della minoranza.