Esequie

Albenga, nella cattedrale di San Michele il funerale di Paolo Palazzo: “Il suo spirito vivrà per sempre” fotogallery

La raccolta fondi per la lapide marmorea è stata un successo ma la chiesa era tutt'altro che affollata

Il funerale di Paolo Palazzo

Albenga. Dalle parole sui social si è passati ai fatti, in termini di offerte, ma nella cattedrale San Michele è mancata la presenza. Solo pochi intimi, circa una quarantina di persone, hanno preso parte questa mattina ai funerali di Paolo Palazzo.

Il corpo del cinquantaduenne, stroncato da un malore improvviso, è stato trovato senza vita nel suo appartamento in via Roma, in centro storico, di fronte a Palazzo Oddo. Una morte improvvisa, probabilmente favorita dal freddo e da una condizione di salute piuttosto precaria, unita all’assenza, ormai da tempo, delle utenze domestiche. Una cosa non da poco in un inverno rigido come questo.

La storia di Paolo, conosciuto e amato da tanti albenganesi, ha fatto ben presto il giro della città delle Torri, grazie soprattutto al tam-tam sui social network. Qualcuno ha anche proposto una raccolta fondi per finanziare l’acquisto di una lapide marmorea e dargli una degna sepoltura.

La raccolta fondi ha riscontrato grande successo: migliaia finora gli euro raccolti, parte dei quali verrà anche donata in beneficenza. Una grande risposta in termini economici da parte della cittadinanza, ma a fronte dei centinaia di messaggi di solidarietà circolati sui social, una chiesa desolatamente vuota ha dato l’ultimo saluto al cinquataduenne.

Il funerale di Paolo Palazzo

Dopo la lettura di un brano tratto dal vangelo di Giovanni, queste le parole di Don Ivo: “E’ sempre doloroso accompagnare un nostro fratello in questo passaggio dalla vita alla morte, soprattutto quando il fratello ha l’età di Paolo: 52 anni sono troppo pochi per compiere questo passo. Per questo la morte resta un mistero, in cii l’unica luce è quella di Dio. La vita è un dono meraviglioso ma fragile e la pienezza della vita si concretizza con l’incontro con il Signore. Qui ci sono solo le spoglie di Paolo, ma il suo spirito di vita è già con il Signore. E ci chiediamo allora cosa ci può renderci sereni e capaci di vivere nella pace senza temere la morte? La fede nel Signore. Ogni volta che ci dimentichiamo di appartenere a lui facciamo scelte sbagliate, ma tutte le volte che ci ricordiamo di appartenere a Dio riusciamo a compiere le cose migliori. Affidiamo Paolo a Dio, con al speranza che preghi anche per tutti voi, che oggi siete qui per accompagnarlo in questo ultimo viaggio”.

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