Beneficenza fasulla

Raccoglievano vestiti usati per l’Africa, ma li rivendevano nelle bancarelle: smascherata falsa onlus

Cinque persone arrestate e oltre due milioni di beni sequestrati: i cassonetti per la raccolta erano anche in provincia di Savona

cassonetti l'africa nel cuore

Savona. Anche la provincia di Savona interessata dall’operazione che ha portato all’arresto di cinque persone per il traffico illecito di abiti usati. La onlus dal nome “L’Africa nel cuore” raccoglieva gli indumenti promettendo di aiutare le popolazioni africane, invece li rivendeva nei mercati abusivi. Il malaffare è stato scoperto dal Noe (Nucleo operativo ecologico dei carabinieri) di Milano, che hanno sequestrato beni per due milioni e 300 mila euro.

“L’Africa nel Cuore”, (da non confondere con l’altra organizzazione “Africa nel cuore”), con sede a Savona, aveva distribuito cassonetti per la raccolta dei vestiti con il marchio della onlus non solo in Liguria, ma anche in Piemonte e nelle province di Varese e Udine, spesso senza autorizzazione da parte dei Comuni (un centinaio in tutto) dove il traffico aveva i suoi punti di riferimento. Gli indumenti, però, non arrivavano in Africa per beneficenza, bensì venivano rivenduti in Campania e in Tunisia, senza che venissero igienizzati come prevede la legge.

I vestiti infatti finivano nel centro di raccolta della “Nuova Tessil Pezzame s.a.s.” di Solaro (Milano) e poi spediti direttamente o in Tunisia, o nelle province di Napoli e Caserta, a pagamento, dove venivano rivenduti a loro volta dalle bancarelle.

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