Preoccupazione

Piano sanitario regionale, le minoranze sulle barricate: “No al taglio delle risorse per i disabili”

"Diminuire le prestazioni vuol dire scaricare sulle famiglie i problemi"

consiglio regionale disabili

Regione. “La Regione taglia i fondi per i disabili”. Lo dicono i consiglieri regionali del Pd Raffaella Paita e Pippo Rossetti, a margine del dibattito in consiglio regionale sul piano sanitario, dopo la sospensione dei lavori che ha consentito alle associazioni liguri (Anffas, Ens, Cepim, i genitori del Villaggio del Ragazzo, Aias e Don Orione fra le altre) di prendere la parola e denunciare la situazione di grave emergenza con cui devono fare i conti.

“Sono due anni che l’assessore Viale sostiene che ci sia un accordo sui fondi per i disabili – sottolinea Rossetti – ma come dimostrano i genitori delle tante famiglie arrivate questa mattina in Regione i tagli ci sono eccome. È assurdo ridurre i servizi ai diversamente abili, ma è proprio ciò che fa questo contratto proposto dalla Regione e da Alisa. Diminuire le prestazioni vuol dire scaricare sulle famiglie i problemi e mette a rischio anche i posti di lavoro, per tutti gli addetti che operano in questo settore”.

“Ci sono liste d’attesa molto lunghe nel dopo di noi, negli ambulatori riabilitativi, nei centri diurni e nelle Rsa – sottolinea Paita – e se la Regione riduce i fondi queste attese aumenteranno esponenzialmente. Oggi le associazioni delle famiglie che rappresentano i disabili sono venute in Consiglio regionale per chiedere qualcosa di molto semplice: non tagliare le risorse a chi ha bisogno di aiuto. È una questione di dignità ed equità sociale. La Giunta non può voltarsi da un’altra parte”.

Non meno preoccupati gli esponenti del Movimento 5 Stelle: “Toti convochi un tavolo permanente che affronti seriamente il tema della disabilità e della non autosufficienza in Liguria e sappia dare finalmente quelle risposte che genitori di pazienti disabili e associazioni di settore attendono da troppe anni a livello di tariffe, gestione dei posti letto nelle strutture e sostegno alle famiglie.”

“Meno 5 per cento sul budget disabilità dal 2010 ad oggi; 210 milioni investiti sugli oltre 3 miliardi di euro del bilancio sanitario (un vergognoso e misero 0,06%): numeri allarmanti che nel 2018 sono destinati a rimanere tali. Così la vecchia politica negli ultimi anni ha abbandonato a se stessa un settore chiave a livello sanitario e sociale – sottolineano i Cinque Stelle – I ragazzi con disabilità non hanno bisogno di parole e comunicati stampa ma di un sostegno concreto attraverso leggi chiare, tempi certi e un aumento di fondi a tutela dei pazienti e delle loro famiglie, sulle cui spalle oggi ricade il peso dell’intero settore.”

Gianni Pasorino e Francesco Battistini di Rete a Sinistra/Liberamente Liguria notano: “Nei 3 miliardi del bilancio della sanità ligure, la quota destinata ai disabili è oggi di solo 210 milioni: una percentuale bassissima, che la giunta vuole tagliare ancora. Chi pensa di voler risanare il bilancio della sanità risparmiando sui disabili, sta facendo una cosa lontana dall’umanità, un atto politico intollerabile. Non si può accettare una regressione del sistema tariffario che parte dal 95 per cento. Certo è che se si decide di creare Alisa e di aumentare i dirigenti, da qualche parte poi si deve risparmiare. La disabilità non può essere considerata un costo. I disabili hanno bisogni, le famiglie devono affrontare enormi difficoltà quotidiane, chi presta loro assistenza deve essere tutelato e sostenuto. E serve personale qualificato rispetto a un’utenza specifica, analogamente a quanto avviene con le specialità dei reparti ospedalieri”.

“Nel 2010 la precedente giunta aveva deciso per i tagli; da allora la situazione è soltanto peggiorata – commentano Pastorino e Battistini – Ad esempio, è assurdo che le Asl non indirizzino pazienti agli istituti: le strutture hanno in media il 10-15 per cento di posti liberi, purtroppo lasciati inutilizzati, quando le liste d’attesa sono chilometriche e, ancor più grave, tenute segrete. L’assessore Viale vuole dimostrare discontinuità? Dica alle Asl di rendere pubbliche queste liste. E dica chiaramente che non ha intenzione di tagliare budget e tariffe”.

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