Polemica

Passaggio da privato a pubblico per la gestione dei rifiuti e dello spazzamento ad Albenga: Forza Italia va all’attacco

Ciangherotti e Perrone: “Il sindaco ha firmato un atto illegittimo, viziato per incompetenza e in contrasto con le norme sui contratti pubblici”

albenga comune

Albenga. “Caro sindaco, ripensaci: hai firmato un atto illegittimo perché privo di motivazioni, viziato per incompetenza e in contrasto con le norme sui contratti pubblici. Non è il caso di revocarlo?”

È questa la dura presa di posizione di Forza Italia Albenga che, per voce dei consiglieri Eraldo Ciangherotti e Ginetta Perrone, ha criticato la decisione della giunta Cangiano di puntare all’ingresso del Comune in una società partecipata interamente pubblica, in prospettiva di un affidamento “in house providing” del servizio di raccolta rifiuti e spazzamento delle strade cittadine.

“Sulla pulizia della città e sulla raccolta rifiuti, – hanno incalzato i forzisti, – abbiamo assistito, con questa amministrazione, sin dal suo insediamento, ad una commedia tragicomica in tre atti. Appena insediato, il Partito democratico aveva mostrato il pugno duro nell’esigere dall’azienda appaltatrice un servizio adeguato rispetto alle tariffe pagate dai cittadini di Albenga: ben 5 milioni di euro all’anno. Poi, non riuscendo nell’intento di avere la città pulita, il Pd aveva deciso di impegnare il consiglio comunale in un’iniziativa finalizzata e revocare Teknoservice senza però riuscire a portarla a buon fine. Adesso, infine, a pochi mesi dalla scadenza del contratto con Teknoservice, il Pd abbandona la prospettiva di un bando pubblico per l’assegnazione del nuovo gestore e si inventa una scorciatoia ‘politica’ tutt’altro che trasparente, rinfacciando alla precedente amministrazione di aver dato il via libera previsto dalla legge per una gara pubblica sulla gestione rifiuti”.

“La delibera approvata dalla giunta, infatti, presenta molti punti oscuri e di dubbia legittimità. In sostanza nella prima pagina e mezza ci viene detto che dal primo gennaio 2021 saranno le province ad occuparsi della gestione, dell’organizzazione e dell’affidamento del servizio rifiuti nelle aree di loro competenza e che fino a tale data i comuni, con contratto in scadenza o scaduto, potranno procedere in autonomia ad un nuovo affidamento. Quando finalmente si parla del comune di Albenga, la giunta ci ricorda che il contratto stipulato con la società Teknoservice, del valore di oltre 19 milioni di euro, scadrà il 24 marzo 2018. A questo punto tutti avranno pensato: bene, visto che l’attuale contratto di appalto è ormai prossimo alla scadenza, il Comune ora indirà una nuova gara per la gestione del servizio di igiene urbana. Speriamo solo che nella scelta del gestore sia più fortunata dell’altra volta”.

“E invece no. Il sindaco ha deciso di affidare il servizio ‘in house’, che significa ad una società pubblica partecipata dal comune. E come giustifica questa decisione? Dicendo con parole, che spiegano ben poco, che l’attuale gestione ‘ha evidenziato criticità sotto il profilo dell’efficienza, dell’efficacia del servizio e nella governance gestionale’. E in cosa sono consistite queste carenze? Mistero, non una parola viene spesa in proposito. Quali penalità sono state irrogate? Di quale importo, per quale violazione? E poi la chicca finale: criticità nella governance gestionale. E cosa significa? Che non vanno bene gli amministratori della società appaltatrice? E perché non vanno bene, non sono simpatici, non sono preparati, non sono schierati politicamente? Anche qui il silenzio”.

“Forse la giunta Cangiano-Tomatis avrebbe voluto poter scegliere i componenti del consiglio di amministrazione della società? Visto che si lamenta della governance gestionale, può essere che l’attuale giunta di Albenga abbia velleità imprenditoriali e sappia come si gestisce un’azienda: attendiamo con trepidazione che ce lo spieghi”.

“Subito dopo Cangiano e i suoi assessori si travestono infatti in esperti del mercato e ci raccontano che la durata di un contratto di soli due anni ‘potrebbe non attirare operatori del settore sul libero mercato in quanto non sufficiente allo sviluppo di offerte tecniche performanti e qualificanti’. Dietro queste espressioni vuote e magniloquenti si nasconde il nulla: quale studio è stato effettuato per poter affermare che due anni non sono sufficienti per esperire una gara ad evidenza pubblica e per acquisire offerte adeguate? Sulla base di quali elementi economici e finanziari? E perché invece un imprenditore pubblico sarebbe in grado di fare quello che un imprenditore privato non può fornire? Quindi un imprenditore pubblico sarebbe più efficiente di un privato? Se è così, lo dimostri, sindaco Cangiano: ma con dati, proiezioni, studi, analisi certe e credibili, non a parole”.

“Qualcuno infine potrà pensare: il comune vuole riattivare Ecoalbenga, di cui se non sbagliamo è ancora socio di maggioranza? Nossignore, perché Cangiano e la sua giunta hanno 70mila euro da investire e hanno deciso di usarle per comprare azioni di una ‘società partecipata interamente pubblica’, per procedere ad un affidamento ‘in house providing’ del servizio di gestione rifiuti urbani”.

“Ancora un paio di spunti: come abbiamo visto, la decisione è già stata presa, ma la giunta si pone la riparo da ogni responsabilità demandando al consiglio comunale l’ingresso del comune di Albenga in una società partecipata. Ma non basta, perché coinvolge in questa vicenda anche il segretario comunale che ha rilasciato un parere di regolarità tecnica, quando è noto che il segretario non può per legge emettere pareri in materie di natura tecnica, stante peraltro la presenza in organico di altri laureati tecnici”.

“È stata accertata la presenza negli uffici comunali di amministratori e tecnici della Sat Spa di Varazze: scommettiamo che l’esito è già deciso e che Sat gestirà per i prossimi due anni questo servizio?”, hanno concluso Cinagherotti e Perrone.

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