Lacune

Ospedale San Paolo, il centro per la tutela del malato: “Servizi mancanti, a rischio i pazienti più gravi”

Il centro di Savona lamenta la mancanza dei servizi di radiologia interventistica, di chirurgia vascolare, di un centro ictus adeguato

ospedale san paolo

Savona. “La mancanza all’interno del San Paolo di Savona dei servizi di radiologia interventistica, di chirurgia vascolare, di un centro ictus adeguato come in tutti gli ospedali provinciali della Repubblica crea pesanti problemi di insicurezza e l’inevitabile urgente trasferimento dei pazienti gravi in altri ospedali con rischio della vita tant’è vero che vengono accompagnati da un medico in autoambulanza o in elicottero”.

Ad affermarlo è Bernardo Stroscio, segretario responsabile del centro di tutela di Savona della confederazione dei centri liguri per la tutela dei diritti del malato “Maria Chighine” onlus, in una lettera inviata all’assessore regionale alla sanità Sonia Viale, al sindaco della città della Torretta Ilaria Caprioglio, al commissario di Alisa Walter Locatelli e al direttore generale di Asl2 Eugenio Porfido.

“La confederazione – si legge nella lettura – si unisce al ‘Comitato amici del San Paolo’ che ha raccolto oltre 14 mila firme per stimolare la Regione a trovare soluzioni e ai 23 Comuni che hanno fatto richiesta formale di: un vero efficace centro ictus; una radiologia interventistica per la cura delle emergenze; un servizio di chirurgia vascolare per le urgenze/emergenze; il mantenimento delle specialità presenti e la certezza di poter curare con l’emodinamica interventistica gli infartuati; la salvaguardia dei servizi in pericolo di chiusura per garantire una efficace risposta all’emergenza e per ridurre il numero di trasferimenti ad altri nosocomi con rischio della vita dei pazienti”.

“Considerando inoltre che il piano sociosanitario 2017-2019, in approvazione in consiglio regionale, dispone che il ruolo per l’attività di elezione dell’ospedale San Paolo di Savona sia quello di ospedale di riferimento per il territorio dell’Asl2, si chiede che lo stesso venga attrezzato per far fronte adeguatamente alla propria mission. In questo contesto si segnala inoltre l’urgente necessità di sostituire l’angiografo del blocco operatorio ormai obsoleto”.

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