Commissione speciale

Immigrazione: Lombardia, Veneto e Liguria fanno fronte comune, “ora attendiamo anche la Sicilia”

I tre assessori regionali leghisti contro il documento del Governo: "Presenti solo noi in commissione, Minniti abbandonato dal suo partito"

immigrati

Liguria. “Ancora una volta Lombardia, Veneto e Liguria fanno fronte comune contro le politiche del governo in materia di immigrazione. Purtroppo oggi in commissione eravamo presenti solo noi tre, rappresentanti delle Regioni amministrate dal centrodestra, mentre gli altri 17 assessori regionali all’immigrazione non si sono nemmeno fatti vedere. Minniti è stato abbandonato anche dagli esponenti del suo partito. Ora ci auguriamo che al nostro asse si aggiunga a breve la Sicilia”.

Lo hanno detto Simona Bordonali, Sonia Viale e Manuela Lanzarin, i tre assessori regionali leghisti con delega all’immigrazione di Lombardia, Liguria e Veneto al termine della Commissione speciale immigrazione della conferenza delle Regioni e delle province autonome: la commissione, presieduta dalla vicepresidente di commissione Viale, si è svolta, spiegano, “solo grazie al senso di responsabilità e di governo degli assessori di centrodestra con delega all’immigrazione, che hanno espresso parere contrario su tutti i punti all’ordine del giorno”.

“Il governo italiano ha portato in commissione un documento assurdo in cui, con 100 milioni di euro di fondi europei, si intende promuovere l’autonomia abitativa dei neo maggiorenni immigrati e il loro inserimento lavorativo. L’ennesimo schiaffo ai giovani italiani in difficoltà. Se ci sono delle risorse europee sull’immigrazione bisogna investirle in prevenzione sanitaria e nella integrazione delle fasce più deboli, pensiamo alle donne” hanno aggiunto. “L’intenzione del governo è inoltre quella di modificare la composizione delle commissioni che valutano le richieste di protezione internazionale, per allargare le maglie e concedere più permessi. Vogliono addirittura escludere dalle commissioni i funzionari della Polizia di Stato”.

“Lo status di rifugiato è un diritto sacrosanto per chi fugge dalla guerra e per questo non può essere concesso a chiunque. Le Regioni hanno espresso parere negativo su questo punto, visto che eravamo presenti solo noi tre. Auspichiamo dunque un’inversione a 180 gradi del governo” concludono Bordonali, Viale e Lanzarin.

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