Finale Ligure. Sullo sversamento illecito avvenuto nel torrente Pora a Finale Ligure prosegue l’indagine della Procura della Repubblica di Savona, con il pm Cristiana Buttiglione che nei giorni scorsi aveva conferito gli incarichi per gli accertamenti investigativi per risalire ai responsabili di un possibile danno ambientale.
I risultati delle analisi effettuate da Arpal avevano evidenziato che la sostanza è uno scarto del processo di macinazione delle olive, che andava smaltito come rifiuto speciale. Stando a primi riscontri, pare che il liquame non rappresenti una sostanza inquinante e pericolosa, tuttavia è stata aperta una indagine per smaltimento illecito di un rifiuto speciale.
Nei giorni scorsi, la presenza della sostanza marrone, l’odore terribile nella zona, con un liquame denso presente nel corso d’acqua, aveva creato allarme e preoccupazione nella popolazione finalese e del borgo.
La polizia municipale di Finale Ligure ha condotto le indagini del caso: indagati d’ufficio il titolare del frantoio finalese (da dove proveniva lo scarto) e la persona che materialmente ha versato la sostanza nel torrente finalese (un operaio del Comune), al vaglio anche la posizione di un dipendente comunale con ruolo di coordinamento.
La vicenda potrebbe non avere risvolti penali, in quanto in relazione a quanto contestato nell’inchiesta, è prevista una sanzione per lo sversamento irregolare di un rifiuto speciale: una volta pagata la multa il reato viene estinto. Restano poi da appurare i retroscena che hanno portato alla richiesta del titolare del frantoio, con la successiva azione illecita dell’addetto che ha versato la sostanza nel Pora.