Borghetto Santo Spirito. “Mi sembra che la maggioranza non percepisca correttamente il momento di difficoltà che stiamo attraversando e che non ci sia una strategia organica. Finora sono stati portati avanti solo interventi estemporanei utili a tappare i buchi, ma così il paese non cresce, anzi, affonda. Serve un quadro di intervento che permetta di intravvedere il futuro, la luce in fondo al tunnel. Certo, la situazione è complicata, ma sono sorpreso e deluso dal tipo di impostazione che l’amministrazione Canepa intende dare”.
Così il capogruppo della lista civica di minoranza “In Cammino” Giancarlo Maritano torna ad attaccare la maggioranza del sindaco Giancarlo Canepa a proposito di alcune pratiche discusse in occasione del consiglio comunale di lunedì scorso.
A cominciare dall’approvazione del bilancio consolidato dell’esercizio 2016, pratica ritirata e rinviata a seguito della presentazione di una “pregiudiziale” da parte del consigliere di minoranza Maria Grazia Oliva. Nella “cartellina” fornita ai consiglieri comunali, infatti, mancava il parere del collegio del revisore dei conti. Vista l’assenza di questo importante documento, maggioranza e minoranza hanno stabilito di rinviare al prossimo consiglio la discussione della pratica.
Secondo Maritano, però, così facendo l’amministrazione avrebbe violato la normativa: “Per legge, il bilancio consolidato va presentato entro il 30 settembre. Non solo la maggioranza lo ha presentato con un ritardo di oltre un mese, ma lo ha presentato anche in forma incompleta, costringendo il consiglio comunale a rinviare nuovamente la discussione. Ormai mi pare che quello di non rispettare le scadenze sia un sistema consolidato. L’assessore al bilancio Roberto Moreno lunedì scorso ha detto che ‘rinviarlo non è un problema’ ma non è così. Siamo già in ritardo. Essendo Borghetto (almeno sulla carta) un Comune con una popolazione superiore ai 5 mila abitanti, la maggioranza avrebbe potuto chiedere una deroga. Ma questo non è stato fatto. Mi pare che l’amministrazione si stia avvitando su una prassi di comportamento che non è quella prevista dalla legge. In alcuni casi certe forme diventano sostanza”.
“La prossima scadenza ora è quella del 13 dicembre, data ultima per la discussione del piano di riequilibrio finanziario che dovrebbe permetterci di ripianare il buco di bilancio. Se non rispetteremo questa scadenza, il rischio è di passare dallo stato di pre-dissesto a quello di dissesto, come ha ricordato bene anche Moreno. Il piano sarà certamente molto dettagliato e complesso, perciò noi abbiamo chiesto di poterne prendere visione ben prima della votazione in consiglio comunale, in modo da non avere a disposizione soltanto cinque giorni per analizzare un documento che la maggioranza ha impiegato cinque mesi per elaborare”.
Altro punto critico l’approvazione del regolamento edilizio tipo proposta dalla Regione: “Si tratta di uno schema di regolamento che ha l’obiettivo di uniformare i regolamenti dei Comuni e che supera la legge regionale numero 16 spesso in contrasto col decreto legislativo nazionale numero 368. Il regolamento tipo è una sorta di fac-simile che ogni Comune può arricchire a propria discrezione con elementi che tengono conto delle diversità di ogni singola realtà territoriale. L’obiettivo è quello di coniugare il livello paesaggistico (tutelato dalle leggi statali) della programmazione territoriale con quello paesistico (tutelato dai regolamenti comunali) che ha l’obiettivo di salvaguardare l’ambiente. Questo per evitare, ad esempio, di piantumare alberi che non fanno parte delle nostre specie tipiche o avere dehors tutti diversi tra loro o insegne di negozi tutte differenti. L’immagine di una città rustica cresce nella misura in cui si dà delle norme. Nonostante questo, alcuni elementi non sono stati affatto sottolineati nel regolamento. Anzi, le diversità dei singoli paesi non sono vengono per nulla privilegiate”.
Per quanto riguarda l’interpellanza sulla presunta apertura di un nuovo centro commerciale nella zona alle spalle di via Leonardo Da Vinci, il sindaco aveva spiegato: “Attualmente non ci risulta che ci siano imprenditori interessati ad aprire un nuovo supermercato. Attualmente queste aree sono classificate come ‘aree di servizi’ e ‘aree agricole’ quindi eventuali interventi comporterebbero varianti al piano regolatore. Che verrebbero discusse in consiglio comunale e poi in Regione. Perciò anche se ci fosse volontà politica, l’esito sarebbe tutt’altro che scontato. L’opportunità politica di accettare queste proposte deve essere valutata in base alla situazione e ai progetti. Dire sì o no aprioristicamente non è serio. Nel caso si presentasse l’opportunità, valuteremo qualsiasi proposta con minoranze e categorie”.
Una risposta che non ha soddisfatto Maritano: “Non è la Regione che deve dare un parere sull’apertura del supermercato, ma il Comune tramite lo sportello unico per le attività produttive. In cui, ovviamente, rientra anche la Regione insieme agli altri interlocutori del caso. Se l’amministrazione è intenzionata ad autorizzare la realizzazione di un centro commerciale lo deve dire. Un insediamento produttivo, anche con una zona di vendita, potrebbe essere l’unica strada percorribile. Purché, però, abbia ricadute sulla comunità in termini occupazionali. In questo caso ci potrebbe essere un interesse a portare avanti il progetto. Certo, bisogna cambiare la destinazione d’uso dell’area, ma non c’è affatto la necessità di andare in Regione”.
E circa l’altra interpellanza riguardante i tagli a proloco e servizi bibliotecari, Maritano aggiunge: “In campagna elettorale l’amministrazione ha fatto tante promesse. Come quella relativa allo spostamento della proloco nella sede dell’ex stazione ferroviaria. Ora scopriamo che non solo la proloco non si sposterà, ma che verrà ridimensionata. Una cosa che non deve accadere, visto che si tratta di un importante punto di riferimento per la nostra città. Specie per la sua funzione di ufficio Iat. Ridimensionare questo tipo di servizio significa non rispettare quanto promesso nel programma. Certamente può essere una soluzione alla luce di problemi economici che affliggono il Comune, ma se durante la campagna elettorale i candidati di centro-destra fossero andati a parlare con l’allora commissario prefettizio sarebbero stati informati della situazione e magari non avrebbero fatto certe affermazioni”.
In ultimo, Maritano annuncia: “Noi consiglieri di minoranza non prenderemo parte alla commissione dei capigruppo e non incontreremo i consulenti scelti dalla maggioranza per indagare sul buco di bilancio. Si tratta di esperti scelti da loro, anche se li paghiamo tutti noi cittadini. Noi, invece, abbiamo necessità di avere in mano quanto prima le loro proposte per ripianare il buco, in modo per fare delle contro-deduzioni e vedere se le loro idee sono meglio delle nostre o viceversa. Vogliamo avere la possibilità di esercitare il nostro compito di vigilanza”.