Fumata nera

Allevatori, l’associazione regionale vicino alla chiusura: l’allarme dei sindacati

Le organizzazioni chiedono il ritiro dei licenziamenti e il pagamento delle mensilità arretrate

Mucche zootecnia allevamento

Liguria. L’Aral, Associazione Regionale Allevatori Liguri, già commissariata da un anno, a causa del suo sovraindebitamento è oggi in mano all’organismo di composizione della crisi. A nulla è servito l’incontro svoltosi ieri in Regione Liguria tra le organizzazioni sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, insieme ad alcuni lavoratori dell’Aral e l’assessore all’Agricoltura Stefano Mai, durante il quale si è discusso del futuro dell’associazione e dei servizi che la stessa eroga a tutto il sistema di allevamento in Liguria.

“Nell’associazione lavoravano circa 18 dipendenti, ridotti prima a 9, poi a 6. L’obiettivo dell’incontro era fare luce sui continui licenziamenti del personale che i commissari avevano messo in atto già dallo scorso aprile. La Regione aveva già stanziato fondi per il sostegno alla continuità dei servizi e a garanzia dell’occupazione, mai erogati a causa del mancato versamento dei contributi da parte dell’associazione”.

“Nonostante non percepiscano lo stipendio da 14 mesi, i tecnici dell’Aral hanno continuato con dignità a fornire un servizio altamente qualificato a tutto il sistema di allevamento ligure, che da oggi non potrà più essere garantito”.

“La storia dell’associazione nasce nel 1984 per volontà degli allevatori di costituire uno strumento per la selezione del bestiame, per la valorizzazione delle produzioni e per migliorare il lavoro nelle aziende zootecniche, alla luce delle nuove conoscenze tecniche che in tutta Italia avevano permesso notevoli miglioramenti produttivi”.

“Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil chiedono il ritiro immediato dei licenziamenti, la corresponsione delle mensilità arretrate e, in caso della chiusura dell’attività, la possibilità di accedere ed usufruire degli ammortizzatori sociali” concludono i sindacati.

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