Lo Zibaldone è la rubrica di IVG su storie, racconti, aneddoti e scorci culturali della nostra provincia, curata da Sara Sacco.
Storie… storie… quante storie da raccontare: alcune si scoprono casualmente, altre affiorano prepotenti durante appassionanti ricerche, e poi aneddoti, ispirazioni, pensieri e parole…
Non tutti sanno che…
“Ci vediamo in centro… in piazzetta Chabrol!” Quante volte lo diciamo per indicare quel piccolo slargo poco prima di Via Pia partendo dalla piazza del Comune di Savona. Mi son sempre chiesta cosa mai ci facesse un nome dal suono francese nel cuore del centro storico savonese e leggendo la targa a lui intitolata scopro che non si tratta del regista Claude Chabrol!!
Sfogliando le pagine sulle campagne napoleoniche in Italia e sulla storia della Savona moderna, ci si imbatte in Monsieur Gilbert che è un conte della famiglia de Chabrol de Volvic, nonché ufficiale e alto funzionario del governo di Francia per praticamente 18 anni.
Soldato semplice durante la Rivoluzione francese, ingegnere civile durante la campagna d’Egitto, viene nominato da Napoleone Prefetto della Senna nel 1812: il suo nome tra l’altro è legato a Parigi per la creazione di numerose vie pubbliche e dei marciapiedi, la pavimentazione dei boulevards, l’introduzione dell’illuminazione a gas.
Nel corso del suo governo crea canali, restaura la Sorbona, l’università di Parigi, inventa la tecnica della «vernice smaltata su lava», riceve la Gran Croce della Legion d’Onore, diventa membro dell’Accademia delle Arti, riorganizza i liceii e costituisce le basi per l’istituzione delle scuole primarie e di asili, ma anche delle scuole per adulti e dei corsi di disegno per gli operai nei vari quartieri.
Qualche anno prima, dal gennaio del 1806, Chabrol aveva ricoperto il ruolo di Prefetto del Dipartimento di Montenotte, di cui Savona era il capoluogo, dove l’imperatore aveva progettato di attuare grandi lavori di edilizia civile. Non a caso Napoleone aveva deciso di stabilire proprio a Savona anche la residenza del papa e non a caso a Savona M. de Chabrol, quale abile amministratore, viene nominato barone dell’impero nel 1810.
A seguito della sua esperienza in Italia, nel 1824 pubblica a Parigi un libro di statistica, “Statistique des provinces de Savone, d’Oneille, d’Acqui et de partie de la province de Mondovi, formant l’ancient départment de Montenotte” , considerato un modello del suo genere, in cui il Prefetto del Montenotte registra alcuni aspetti della realtà socio-economica della Liguria occidentale del suo tempo: il commercio dell’olio di oliva, la crisi del commerco, l’emigrazione stagionale dei vetrai di Altare, dei pescatori di Alassio verso la Sardegna per la pesca del tonno, dei boscaioli del Sassello; i flussi migratori verso Cadice (di cui abbiamo parlato qualche articolo fa); l’arrivo stagionale di muratori, minatori e sterratori dal Piemonte e squadre di carpentieri dal napoletano…
Non tutti sanno che… se andrete a Parigi come turisti, sappiate che esiste una rue de Chabrol tra rue La Fayette e Boulevard de Magenta.
Non tutti sanno che… il modo di dire “Cento giorni – Les cent jours” si deve proprio a Chabrol che lo utilizzò in un suo discorso per celebrare il ritorno sul trono di Luigi XVIII, dopo la fuga di Napoleone dall’isola d’Elba a Parigi e appunto il suo governo dei ”Cento giorni” (20 marzo – 08 luglio 1815).
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