Un successo

Savona, più di 300 persone in Carige per ammirare le opere di Eso Peluzzi: e nel 2018 mostra a Cairo fotogallery

Lo annuncia la consigliera Ferrari nel corso della giornata "Invito a Palazzo"

Savona. Più di 300 persone hanno varcato la soglia della sede di corso Italia di Banca Carige per ammirare le opere di Eso Peluzzi. Lo rivela Silvia Bottaro, curatrice della mostra con cui l’ex sede centrale di Cassa di Risparmio di Savona ha partecipato alla XVI edizione di “Invito a Palazzo”, la manifestazione organizzata a livello nazionale dall’Associazione Bancaria Italiana allo scopo di rendere fruibile al pubblico il prezioso patrimonio artistico delle banche italiane.

Carine oggi ha quindi aperto le porte di numerose sedi storiche dislocate in tutta Italia, tra cui la Sede Centrale a Genova, il Palazzo del Monte di Pietà a Palermo e la Sede di Banca Cesare Ponti di Piazza Duomo a Milano. A Savona Carige offriva al pubblico l’opportunità di visitare la mostra “Un territorio e la sua storia: Savona e le Langhe nella poetica di Eso Peluzzi” in cui venivano esposte diverse opere del pittore Eso Peluzzi, cittadino savonese onorario, selezionate dalla curatrice Silvia Bottaro, critica d’arte e presidente dall’Associazione Culturale Aiolfi, tra le opere appartenenti alla collezione della banca. Visibili erano anche il ciclo epico degli affreschi di Peluzzi nella sala consiliare del Comune di Savona (appuntamento affidato al vice presidente dell’Associazione “Aiolfi” Dr. Mario Accatino), nonchè il Museo Peluzzi al Santuario di Savona, gestito dalle Opere Sociali di Savona.

E i savonesi, afferma, hanno risposto presente. “Abbiamo avuto un afflusso notevole, oltre 100 persone al mattino ed il triplo al pomeriggio tra qui, in Comune e al Santuario. E’ stato una sorta di ‘itinerario peluzziano’ ideato per la prima volta, spero che abbia un risultato ‘perenne’ perché l’interesse c’è: Peluzzi parla al cuore della gente, la sua è una pittura d’anima”. Molta partecipazione anche ad un incontro alle 17 in cui sono stati ricordati i grandi scrittori che hanno parlato di Peluzzi, da Gina Lagorio a Davide Laiolo e Giovanni Arpino.

Presente all’incontro anche Giovanni Bottino, sindaco di Monchiero (CN) dove Peluzzi ha vissuto per quasi 40 anni, dall’inizio degli anni ’50 fino alla sua morte nel 1985. “Abitava a Monchiero Alto, era cittadino onorario e persona molto speciale – spiega il primo cittadino – abbiamo un rapporto molto particolare con la sua figura”. Per il Comune di Savona, invece, era presente il presidente del consiglio comunale Renato Giusto, tra l’altro possessore di alcune opere del pittore: “Ogni volta che ci riuniamo nella sala del consiglio comunale osserviamo sempre i bellissimi affreschi di Peluzzi, che rappresentano la storia della città di Savona. Non potevo non venire a rendere omaggio a un tale importante pittore”.

Peluzzi però è nato a Cairo Montenotte, e per questo era presente anche Nella Giovanna Ferrari, consigliere delegata alla cultura del comune valbormidese: “Ha portato il nostro nome in tutta Italia, colmandola di opere e ricevendo molti riconoscimenti. Abbiamo la fortuna di conservare numerose sue opere, e sarà cura della nostra amministrazione organizzare nel 2018 una mostra in cui esporle per dare lustro a questo artista che ha portato in alto il nome di Cairo”.

La mostra ha offerto anche l’opportunità di ammirare due rari affreschi del 1934, dal titolo “Il Seminatore” e “la Minestra dei poveri”, strappati dalla loro locazione originaria (la sede della Cassa di Risparmio di Savona sita in allora in corso Principe Amedeo) e trasportati nell’attuale sede di Corso Italia. “La vocazione artistica della nostra banca è sempre stata al centro dell’azione culturale messa in atto come istituto del territorio – spiega Corrado Calcagno, responsabile commerciale dell’area Savona-Imperia di Carige – Ora intendiamo riaffermare ulteriormente quel ruolo di banca che non guarda solo agli affari ma anche agli aspetti culturali, artistici e sociali. Ci sembrava allora logico far nascere quel percorso da un momento come questo, di alta cultura”.

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