Il progetto

Orto sociale Albenga: ragazzi con disabilità trasformano una favola in realtà fotogallery

Servizio all’interno di un luogo unico, che racconta una storia di solidarietà, integrazione e prodotti bio a km0

Albenga. Cinque agricoltori con disabilità, una location pittoresca, la generosità di una famiglia e di un’azienda albenganesi, la regia di Anfass, Jobel e comune e una florida produzione di alimenti 100% bio a chilometro zero.

Sono questi gli ingredienti che hanno dato vita al progetto Orto Sociale, situato in regione Stanchere, ad Albenga. Un’iniziativa partita in sordina, ma che oggi, a distanza di mesi dal suo avvio, è divenuta una realtà concreta e molto produttiva. Si tratta di un orto vero e proprio, allestito, non senza fatica, dall’Anfass (Associazione famiglie di persone con disabilità), che da oltre vent’anni opera sul territorio, dando aiuto ai disabili e lavorando in rete con famiglie, scuole e mondo del lavoro, e dalla cooperativa Jobel.

Un progetto nato dalla mente del vicepresidente Anfass Franco Giuseppe e divenuto concreto grazie al lavoro congiunto del comune, della famiglia Fiori, che ha concesso una casetta per gli attrezzi e l’appezzamento di terreno (oltre mille metri quadrati) e dell’azienda agricola-sociale Villa Poggi di Antonella Monroy che, insieme al marito, ha messo a disposizione gli ortaggi che vengono coltivati e le proprie competenze tecniche. Un progetto fortemente portato avanti anche dall’assessore alle politiche sociali Simona Vespo e dall’amministrazione Cangiano: dall’idea si è passati alla realizzazione unendo tutti i soggetti, la famiglia Fiori, le associazioni presenti nella Consulta del Volontariato, l’Istituto agrario, Macchia Verde che ha contribuito economicamente e sotto la regia del comune hanno dato vita a questa splendida realtà.

All’interno dell’orto lavorano, tre volte a settimana, cinque agricoltori. Si tratta di ragazzi con disabilità, tra i quali anche uno con sindrome dello spettro autistico, innamorato della campagna, spinti come, e forse più, di tanti loro coetanei, dalla voglia di imparare e di ritagliarsi un posto nel mondo del lavoro.

I giovani, supportati e seguiti passo a passo da un operatore specializzato dell’azienda agricola, da un educatore e dal vicepresidente di Anfass, per tutta l’estate si sono impegnati nella coltivazione di peperoni, melanzane, pomodori, trombette zucchine e basilico. E adesso che l’inverno è alle porte, sotto con la coltivazione di zucche, finocchi, cavoli e broccoli.

Tutti i prodotti dell’orto vengono utilizzati per le attività interne di Anfass e Jobel, come ad esempio nella mensa del centro socio-riabilitativo, ma vengono anche serviti, in quanto cento per cento bio e a chilometro zero, al bar Nonunomeno, al quarto piano della biblioteca civica di Alassio e al Levantino, ristorante Jobel di Laigueglia, a loro volta esempi concreti di inserimento dei ragazzi disabili nel mondo del lavoro.

“Il progetto sta andando davvero molto bene – ha commentato il presidente Anfass Luca Ansaldo – I ragazzi sono contenti, la produzione è buona e tutte le realtà coinvolte lavorano insieme in armonia e in modo proficuo. Inoltre, abbiamo stipulato anche una convenzione con l’istituto Agrario di Albenga, che invia diversi ragazzi con disabilità, accompagnati dal professore di riferimento, nell’ambito di progetti di alternanza scuola-lavoro”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.