Mountain bike

Enduro: Sam Hill e Cécile Ravanel sono i nuovi campioni del mondo

Tra i giovani si aggiudicano la tappa finalese Rhys Verner ed Ella Conolly, tra i Master Rene Wildhaber e Christina De Vall

Finale Ligure. Per il quinto anno Enduro World Series chiude il sipario sulla stagione in modo spettacolare, sugli iconici sentieri di Finale Ligure, messi a punto dallo staff di Finale Outdoor Resort in occasione della dieci giorni del festival outdoor Flow.

L’ottavo round, il Bluegrass Finalenduro powered by Sram, ha visto circa 500 rider sfidarsi durante due intensi giorni di gara, percorrendo sentieri che, dalle cime più alte della Liguria, li hanno portati fino alle tiepide acque del Mare Mediterraneo. Ma con un percorso di gara di oltre 100 chilometri e con una posta in gioco così alta, i rider in gara non hanno avuto certo il tempo di fermarsi ad ammirare il paesaggio.

Nei giorni che hanno preceduto la gara tutti gli occhi erano puntati sulla battaglia per il titolo di campione del mondo nella categoria Uomini. Mentre nelle altre categorie già si sapeva chi avrebbe portato a casa il titolo, qui la battaglia era ancora aperta. A contenderselo, la leggenda della mountain bike Sam Hill (Chain Reaction Cycles Mavic) e il giovane francese Adrien Dailly (Lapierre).

Sam è riuscito a rimanere in vantaggio durante il primo giorno, nonostante il distacco da Adrien di soli 3 secondi. Alla fine questa gara così dura e fisica ha giocato a favore di Hill e la terza posizione gli è bastata per assicurarsi il suo primo titolo di campione del mondo di enduro.

Dopo la gara, Sam ha dichiarato: “Sono stati due intensi giorni di gara. Ho cercato di essere costante e calmo e di fare il miglior tempo possibile nelle speciali. Sicuramente ci sarò anche la prossima stagione, voglio difendere il titolo che ho conquistato”.

In ogni caso né Hill né Dailly sono riusciti a tenere testa al ritmo imposto da Damien Oton (Devinci Global Racing) che, con un’incredibile performance, è riuscito a vincere la gara. Grande ritorno dopo la brutta caduta di Whistler per Martin Maes (GT Factory Racing), che sale sul secondo gradino del podio, mentre Hill chiude in terza posizione.

Tra le Donne, non è certo stata una sorpresa che la campionessa in carica Cécile Ravanel (Commencal Vallnord Enduro Team) sia riuscita ad assicurarsi il titolo per il secondo anno consecutivo. Cécile ha chiuso la stagione in grande stile, vincendo sia la gara che il campionato. Isabeau Courdurier (SUNN) e Katy Winton (Trek Factory Racing Enduro Team) chiudono la gara e il circuito salendo rispettivamente sul secondo e terzo gradino del podio.

Cécile ha commentato: “Sono così felice di avere vinto il titolo per il secondo anno consecutivo. E’ stata una gara dura ma riuscire a vincerla e a conquistare il titolo ha un grande significato per me ed è il modo perfetto per chiudere la stagione”.

Con il titolo nella categoria Under 21 tra le mani, Killian Callaghan non ha rischiato nulla questo weekend e si piazza in settima posizione. La vittoria va all’atleta di Whistler Rhys Verner che chiude con un’ottima prestazione e un tempo da top 20. Più o meno la stessa situazione si è verificata tra le ragazze, con Martha Gill che si è presentata allo start di sabato già in veste di campionessa. La vittoria questa gara è andata ad Ella Conolly, che debutta alla grande in EWS vincendo la gara di Finale.

Con la vittoria di sette gare durante la stagione, anche il titolo Master era già assegnato a Karim Amour (BH-Miranda Racing Team), che vince il circuito per la prima volta. A Finale si è imposto però Rene Wildhaber, vincendo cinque prove speciali. Tra le Donne Master, è Mary McConneloug a conquistare il titolo, mentre è la canadese Christina De Vall a salire sul gradino più alto del podio a Finale.

Tra i team, alla fine è l’Ibis Cycles Enduro Race Team ad avere la meglio su Rocky Mountain Urge bp e su Canyon Factory Enduro Team, rispettivamente secondo e terzo.

Chris Ball, managing director di Enduro World Series, ha dichiarato: “Che finale! È stata una grande stagione e arrivare a Finale Ligure è come tornare a casa. Il circuito ha fatto tanta strada da cinque anni fa ad oggi e non potrei essere più orgoglioso degli atleti, degli organizzatori e di tutto il team che rende possibile tutto questo”.

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