Vado Ligure. “L’ulteriore spostamento della data per l’aggiornamento del tavolo aperto da oltre un anno presso il ministero dello sviluppo economico in merito alla vertenza Bombardier Transportation costituisce un elemento di forte preoccupazione”. Così le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uil e la Rsu dell’azienda commentano il rinvio al 22 settembre dell’atteso vertice al Mise sulla vertenza della Bombardier di Vado Ligure, che era stato convocato in un primo tempo per l’8 di questo mese. Il cambio di data è stato deciso dallo stesso ministero dello sviluppo economico.
Il prossimo 22 settembre sarà una data nella quale si dovrebbe già conoscere l’esito della gara di Mercitalia, con la possibilità che a Vado Ligure possano confluire entrambi (o comunque buona parte) i lotti i produzione previsti dall’appalto, ovviamente in caso di vittoria da parte della Bombardier, ovvero sia le 30+30 locomotive a corrente continua, e quindi il modello DC3, quanto le locomotive a corrente alternata, le multisistema, che possono essere realizzate nello stabilimento vadese.
Oltre all’attesa gara per il trasporto merci, fondamentale per le sorti della Bombardier a Vado Ligure anche l’accordo con Hitachi sulla produzione dei treni del trasporto regionale, per il quale, pare, manchi ancora l’intesa economica (e si spera di arrivare al 22 settembre con la trattativa conclusa).
Vista la delicatezza della situazione, dunque, i sindacati ritengono sia fondamentale agire quanto prima: “E’ infatti assolutamente necessario che si concretizzi nel più breve tempo possibile uno scenario relativo ai carichi di lavoro in grado di far riprendere l’attività produttiva e scongiurare il rischio di chiusura dell’unico sito produttivo di Bombardier in Italia. E’ necessario che per la data del 22 settembre siano prese importanti decisioni rispetto alla definizione del soggetto che produrrà le nuove locomotive per Mercitalia, nonché rispetto alla collaborazione con Hitachi per l’avvio della produzione di carrozze di testa per i convogli destinati al trasporto regionale a potenza distribuita”.
“Abbiamo pertanto chiesto al ministero ed alle istituzioni locali (Regione, Provincia e Comune) di farsi garanti del fatto che, sino alla definizione del nuovo scenario produttivo, non siano prese da parte dell’azienda iniziative unilaterali che avrebbero gravi conseguenze occupazionali con il rischio di alimentare ulteriori tensioni in un momento già particolarmente complesso”.
“Ricordiamo infatti ancora una volta come la vertenza Bombardier rappresenti un’emergenza occupazionale e produttiva di vitale importanza per un territorio già pesantemente colpito dalla crisi economica che ha causato negli ultimi anni un’autentica emorragia di posti di lavoro”, concludono i sindacati.